3 Novembre 2021
Gli Stati Generali Green Economy 2021 si chiudono con un messaggio chiave: serve una legge nazionale sul clima
Oltre 80 relatori italiani ed internazionali, 2.200 iscritti, grande partecipazione alla discussione on line. Gli Stati Generali della Green Economy 2021 sono tornati in presenza nel loro 10° anniversario lo scorso 26 e 27 ottobre a Rimini Fiera, in occasione di Ecomondo Key-Energy, organizzati dal Consiglio Nazionale della Green Economy, in collaborazione con il Ministero della Transizione ecologica e della Commissione Europea, con il supporto della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.
L’evento si è confermato anche quest’anno un’occasione unica per il mondo istituzionale, imprenditoriale e civile per confrontarsi sui temi della transizione ecologica e delle sfide della COP26. L’imprenditoria verde italiana ha inviato un messaggio chiaro a Parlamento e Governo per varare una legge nazionale per la protezione del clima, così da accelerare il passo nelle misure per la neutralità climatica.
Messaggio che è stato particolarmente significativo nella sessione tematica di approfondimento sui temi del clima e dell’energia, organizzata in collaborazione con Italy for Climate. La sessione, dal titolo “Tre giorni alla COP26: aspettative, rischi, interessi in gioco”, ha infatti visto la partecipazione di diversi rappresentanti delle istituzioni, nonché del mondo delle imprese e delle associazioni, che si sono confrontati sui diversi temi caldi in vista della COP26 e sul ruolo che gli attori non governativi, in primis le imprese, possono e devono ricoprire per raggiungere un’economia a zero emissioni.
Nella prima parte della sessione, Andrea Barbabella (coordinatore di Italy for Climate) ha aperto i lavori con una panoramica sui diversi aspetti chiave per il dibattito internazionale sul clima, sui quali sarebbe auspicabile che la COP26 in corso in questi giorni possa realizzare progressi concreti: un accordo unanime e chiaro sull’obiettivo di neutralità climatica al più tardi entro il 2050, l’eliminazione del carbone dalla generazione elettrica e dei sussidi alle fonti fossili, un piano di azione per raggiungere nel 2030 un target di riduzione delle emissioni adeguato.
Link | Presentazione di Andrea Barbabella
A seguire un video-messaggio di Ken O’Flaherty (COP26 Regional Ambassador) ha ampliato i temi in discussione alla COP26 ai temi dell’adattamento climatico e del supporto alla transizione dei Paesi in via di sviluppo. Sono poi intervenute Eleonora Evi (Europarlamentare e co-portavoce nazionale di Europa Verde), che ha analizzato punti di forza e criticità del pacchetto europeo sul clima Fit for 55, e Rossella Muroni (Vicepresidente Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici, Camera dei Deputati), che ha riavvicinato il focus sull’Italia riportando le principali sfide della transizione ecologica in Parlamento: legge di bilancio, taglio ai sussidi fossili e la Legge sul clima.
Nella seconda parte della sessione le protagoniste sono state le imprese e le organizzazioni, che hanno portato la loro testimonianza sulla decarbonizzazione dei diversi settori dell’economia italiana, anche prendendo spunto dal lavoro avviato in sede ONU attraverso la campagna Race to Zero. Sono intervenuti in questa seconda parte Maria Paola Chiesi (Chiesi Farmaceutici), Davide Bollati (Davines), Barbara Gatto (CNA), Alessandro Lagostena (ERG), Antonello Magliozzi (Arcadis, rivedi qui la sua presentazione), Riccardo Piunti (Conou), Roberto Venafro (Edison), Fabrizia Vigo (Anfia).
Ha chiuso infine i lavori Edo Ronchi (Promotore di Italy for Climate e Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile), tornando sulle aspettative e gli interessi gioco alla COP26 ribadendo l’urgenza di una legge italiana sul clima e, più in generale, di una azione climatica ambiziosa a livello globale senza farsi frenare dai Paesi che ancora troppo dipendono dagli interessi nelle fonti fossili e dove la crisi climatica morde tanto quanto quella della democrazia.