La Roadmap per la neutralità climatica delinea il percorso che l’Italia dovrebbe intraprendere per allinearsi agli obiettivi dell’Accordo di Parigi e al Green Deal europeo al 2030 e al 2045, anno in cui le nostre emissioni nette dovrebbero azzerarsi.

SCARICA IL REPORT CON L’ULTIMA VERSIONE DELLA

DOVE SIAMO E DOVE DOBBIAMO ANDARE?

La Roadmap identifica obiettivi nazionali al 2030 e al 2045 in linea con le indicazioni più recenti della comunità scientifica e delle politiche europee in termini di riduzione delle emissioni di gas serra e di transizione energetica.

LE INFOGRAFICHE

Come costruiamo la nostra Roadmap?

COME CI ARRIVIAMO?

La Roadmap parte dagli obiettivi di decarbonizzazione e arriva ad articolare oltre 40 milestone e proposte di intervento per poterli raggiungere. Queste sono declinate sia a livello nazionale (proposte trasversali) che per i diversi settori dell’economia (industria, trasporti, edifici, agricoltura e generazione elettrica).

industria

  • Miglioramento dell’efficienza energetica dei processi produttivi

  • Aumento della circolarità dei modelli di produzione e forte crescita di materiali riciclati e riciclabili, in input e output ai sistemi produttivi

  • Ambientalizzazione dei siti produttivi più inquinanti, tramite nuovi processi e tecnologie a basso impatto

  • Ambientalizzazione dei siti produttivi più inquinanti, tramite nuovi processi e tecnologie a basso impatto

  • Forte impulso alla elettrificazione degli usi finali di energia e alla diffusione delle fonti rinnovabili

  • Ramp-up della produzione di idrogeno per usi finali in già a partire dal prossimo decennio

  • Aumento progressivo dell’utilizzo di idrogeno verde prodotto da rinnovabili: 20% di usi finali al 2045

  • Edifici privati: riqualificare 4 milioni di edifici da qui al 2030 rendendoli Net Zero Ready

  • Edifici pubblici: riqualificare ogni anno il 3% degli edifici esistenti (migliorando il conto termico), almeno la metà in deep renovation

  • Recupero delle strutture inutilizzate in ottica di azzeramento di nuovo consumo di suolo

  • Forte impulso alla elettrificazione degli usi finali di energia e alla diffusione delle fonti rinnovabili

  • Diffusione di fonti rinnovabili integrate negli edifici e progressiva elettrificazione dei consumi finali

  • Comunità energetiche e programma di solarizzazione di tutte le superfici idonee

edifici

trasporti

  • Mobilità condivisa (mezzi pubblici e forme innovative di sharing) e mobilità ciclo-pedonale, grazie a nuove tecnologie e alla evoluzione delle abitudini

  • Riduzione degli spostamenti di merci e passeggeri e delle percorrenze: -10% al 2030 e -30% al 2045

  • Smart logistic e smart working per ridurre gli spostamenti sia di merci che di passeggeri

  • Riduzione del parco circolante di automobili: 34 milioni di unità nel 2030 e 24 nel 2045

  • Mobilità elettrica: 6 milioni di autovetture elettriche o ibride plug-in circolanti entro il 2030, con adeguamento delle reti e delle infrastrutture di ricarica

  • Produzione di biometano avanzato e di idrogeno climaticamente neutro per il trasporto pesante, al trasporto aereo e il cabotaggio

  • Diffusione di pratiche agricole biologiche e a minore impatto ambientale, più estensive e con minore richiesta di prodotti chimici e meccanizzazione, con il conseguimento degli obiettivi al 2030 della strategia Farm to Fork: 25% di superficie biologica e -20% di fertilizzanti

  • Aumento delle filiere corte e miglioramento dell’efficienza dei sistemi logistici connessi all’agroalimentare

  • Miglioramento della dieta animale orientata alla riduzione delle c.d. emissioni enteriche e riduzione dello spreco alimentare «in campo»

  • Recupero dei reflui zootecnici e delle deiezioni animali in processi di digestione anaerobica per lo sviluppo di una filiera di biogas/biometano agricolo in ottica di multifunzionalità

  • Diffusione di pratiche agronomiche volte al recupero della fertilità e all’aumento del carbonio stoccato nei suoli agricoli

  • Intervento lato domanda con la promozione di nuovi comportamenti alimentari disincentivando in particolare il consumo di carne derivante da allevamenti intensivi

AGRICOLTURA

GENERAZIONE ELETTRICA

  • Completo phase out dal carbone nella produzione elettrica al 2025

  • Interventi diffusi di rinnovamento e miglioramento degli impianti esistenti, grazie a interventi di semplificazione normativa e amministrativa

  • Potenziamento degli strumenti di incentivazione esistenti per sfruttare al massimo i potenziali di nuova capacità installata da fonti rinnovabili

  • Forte crescita della generazione diffusa attraverso la promozione delle comunità energetiche, interventi di semplificazione normativa, lo sviluppo di specifici strumenti di promozione, la progressiva introduzione di standard minimi

  • Interventi di adeguamento della rete di trasmissione e distribuzione, sviluppo di tecnologie digitali e crescita della capacità di accumulo (essenzialmente elettrochimico e da pompaggi)

  • Revisione del mercato elettrico orientata a un sistema ad elevata penetrazione delle rinnovabili, riduzione del gap di competitività con l’estero e dell’import di energia elettrica

  • Una Legge nazionale per la protezione del clima

  • Aumentare il coinvolgimento delle Regioni e dei Comuni, con specifici obblighi di rendicontazione, di pianificazione climatica ed energetica

  • Promuovere strumenti economici e fiscali per sostenere la transizione (riallocare entro il 2030 i sussidi ai fossili e i proventi dell’ETS, introdurre ulteriori sistemi di Carbon pricing con compensazioni sociali)

  • Aumentare le risorse per la ricerca e all’innovazione

  • Evoluzione del sistema economico da un modello lineare ed estrattivo a uno circolare e rigenerativo

  • Promuovere una corretta informazione e istituire un organismo tecnico indipendente per rendicontare i progressi verso gli obiettivi

TRASVERSALI

APPROFONDIMENTI

Anche il nostro Paese deve fare la sua parte per contribuire alla lotta alla crisi climatica e raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Gli obiettivi climatici globali ed europei devono essere tradotti a livello nazionale, in un quadro normativo e tecnologico in continuo aggiornamento. La nostra Roadmap è aggiornata secondo le ultime indicazioni europee del Fit for 55 e di REPowerEU e tenendo conto delle prospettive anche economiche e tecnologiche di cui il nostro Paese può maggiormente beneficiare grazie alla transizione verso un’economia climaticamente neutra.

Industria, edifici, trasporti e agricoltura sono i principali settori che generano emissioni di gas serra. Ciascuno di questi settori può e deve contribuire alla decarbonizzazione del Paese in modo differenziato, cioè in funzione delle sue specifiche caratteristiche, esigenze e potenzialità. Per questo tutti i target e le azioni sono declinate a livello settoriale, oltre che nazionale. Anche il settore elettrico, considerato un settore trasversale e abilitante a tutto il percorso, è oggetto di una Roadmap dedicata.

La nostra Roadmap è costruita sulla base delle statistiche ufficiali nazionali prodotte dagli enti preposti (Ministeri, ISPRA, ENEA, GSE, Terna, Istat, etc.). Abbiamo rielaborato alcuni di questi dati per offrire un’analisi della serie storica e un quadro degli obiettivi quanto più possibile utile all’implementazione delle azioni di decarbonizzazione nei diversi settori.

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Nulla pretium neque vel enim pharetra, non dapibus purus efficitur. Aliquam porta dignissim dui ac pulvinar. Aliquam id vehicula nisl, at ornare orci. Duis lectus nibh, dignissim et molestie sed, ultrices sit amet magna. Proin auctor lacus non leo congue efficitur. In faucibus velit sed ante blandit euismod nec eget ex. Ut pretium eros augue, in viverra purus pellentesque nec. Praesent faucibus nunc vel ex sollicitudin egestas vel ut ligula.

La Roadmap è in continuo aggiornamento ed è il frutto di una continua interlocuzione con i nostri stakeholder, partner e promotori. È il cuore della nostra attività di ricerca, perché promuovere la neutralità climatica dell’Italia è l’obiettivo del nostro lavoro e abbiamo bisogno di sapere dove siamo, dove dobbiamo andare e come ci arriviamo. Condividiamo la Roadmap nell’ambito delle nostre attività di interlocuzione istituzionale, con gli stakeholder della società civile e in tutte le attività di divulgazione e comunicazione che portiamo avanti sui nostri canali.