12 Settembre 2024

Valle d’Aosta| Le performance per contrastare il cambiamento climatico

Come sta andando la Valle d’Aosta nella lotta al cambiamento climatico? Dal database CIRO una panoramica delle performance aggiornate della regione, con punti di forza e fronti su cui migliorare.

EMISSIONI: abbastanza positiva è la performance della Valle d’Aosta in termini di assorbimenti naturali in rapporto alla superficie, mentre le emissioni pro capite sono ben superiori alla media nazionale. 

ENERGIA: il mix energetico della Valle d’Aosta in termini di distribuzione delle fonti è caratterizzato, rispetto alla media nazionale, da una quota di rinnovabili ben superiori e da un minore ricorso a gas e petrolio, oltre che da consumi di carbone pari a zero; i consumi di energia finale pro capite sono fra i più alti in Italia, anche a causa di un alto fabbisogno di riscaldamento degli edifici, anche se la Valle d’Aosta è anche la regione che li ha ridotti di più negli ultimi 5 anni.  

RINNOVABILI: la Valle d’Aosta è di gran lunga la regione in Italia con la più alta quota di consumi di energia coperta da fonti rinnovabili, raggiungendo quasi il 100% grazie al prezioso contributo della fonte idroelettrica; tuttavia la performance nel 2022 non è stata positiva né in termini di nuovi impianti installati né in termini di nuove comunità energetiche rinnovabili. 

EDIFICI: ottima la performance sulla quota di edifici in classe A (pari al 17% contro una media nazionale del 10%) e sono anche abbastanza positivi i dati sulle emissioni pro capite del settore e sulla quota di consumi elettrici, entrambi sostanzialmente in linea con la media; meno positiva la performance sui consumi medi, ancora molto elevati anche a causa dell’alto fabbisogno di riscaldamento degli edifici. 

INDUSTRIA: abbastanza positivo il dato sulla quota di consumi elettrici nel settore, più elevati della media nazionale; meno positiva invece la performance in rapporto al valore aggiunto dell’industria, sia per i consumi di energia che per le emissioni.  

TRASPORTI: si tratta del settore in cui la Valle d’Aosta registra la performance meno positiva, con risultati peggiori della media nazionale mediamente su tutti gli indicatori, ovvero nelle emissioni pro capite, nel numero di automobili in rapporto alla popolazione, nella quota di immatricolazioni di auto elettriche e nel numero di passeggeri trasportati dal TPL.  

AGRICOLTURA: la Valle d’Aosta è la regione con il più basso utilizzo di fertilizzanti in Italia, mentre purtroppo la performance sugli altri indicatori di settore è sempre peggiore della media nazionale, in termini di emissioni pro capite, di numero di bovini allevati in rapporto alla popolazione e di quota di agricoltura biologica. 

VULNERABILITA’: la Valle d’Aosta detiene il primato in Italia per le più basse perdite della rete idrica (pari solo al 24%, contro una media nazionale del 42%) e per il minore consumo di suolo (pari al 2%, contro una media nazionale del 7%); positivi anche i dati sul numero di eventi estremi registrati nel 2022 in rapporto alla superficie e sulla quota di popolazione in aree a rischio alluvioni, entrambi migliori della media nazionale.  

Le Regioni giocano un ruolo fondamentale nella partita della neutralità climatica. Per capire come lavorano, quali sono i punti di forza e quali i fronti su cui migliorare, abbiamo sviluppato – in collaborazione con Ispra – il database CIRO (Climate Indicators for Italian RegiOns) che raccoglie per ogni regione tutti i dati su emissioni, energia, rinnovabili, industria, edifici, trasporti, agricoltura, vulnerabilità, suddivisi in 25 indicatori. Per ogni regione è presente inoltre una storia dal territorio, una buona pratica correlata ad una performance positiva della regione. 

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