29 Novembre 2024
Post COP 29, riflessioni e analisi sui risultati – Stakeholder forum I4C
Domenica 24 novembre si sono chiusi i negoziati della 29sima Conferenza delle Parti sul clima, la COP29. La terza COP di fila organizzata in uno Stato che basa la sua economia sulle fonti fossili. A valle della COP più finanziaria di sempre, Italy for Climate ha fatto il punto sui risultati più importanti emersi da questo incontro, per capire cosa ha funzionato e se l’entità dei progressi sia sufficiente per contenere l’aumento della temperatura al di sotto di +1,5° C.
Andrea Barbabella – COP29, prime riflessioni | LINK ALLA PRESENTAZIONE
Il confronto con gli aderenti allo Stakeholder Forum e i promotori di Italy for Climate è stato impreziosito dai contributi di chi ha vissuto la COP di Baku in prima persona. Le riflessioni emerse riguardano:
- L’accordo raggiunto sul vincolo dei 300 miliardi di dollari all’anno è un passo avanti rispetto ai 100 miliardi stanziati nel 2009, ma è ben lontano dalle esigenze reali dei Paesi in via di sviluppo per le loro azioni per il clima, stimate a 1300 miliardi all’anno.
- Poca chiarezza sulla qualità dei contributi, ad oggi la maggior parte sono sottoforma di prestiti. La “Roadmap Baku to Belém” rimanda ai prossimi anni la discussione sugli strumenti finanziari per raggiungere le esigenze reali.
- L’aspetto finanziario c’è sempre stato, la sua efficacia dipende ora sia dagli Stati Uniti (con la promessa di Trump di uscire dagli accordi di Parigi), sia della Cina, che porterà il suo contributo (volontario e non vincolato) in Asia e Africa dove si muove seguendo le sue ambizioni geopolitiche.
- L’attenzione pubblica verso il tema della crisi climatica diminuisce quando le COP vanno male.
- Insoddisfazione verso le COP negli ultimi anni è culminata con una lettera aperta di scienziati ed ex dirigenti ONU che chiedono di riformare urgentemente il sistema delle COP, escludendo i lobbisti dei fossili e dando di voce alla scienza autorevole.
A Baku è emersa anche l’importanza del settore privato nel contribuire a sostenere le azioni per il clima dei Paesi in via di sviluppo. In questa cornice, sono stati presentati in anteprima i risultati del sondaggio promosso dalla collaborazione tra CNA e Italy for Climate sulla percezione della crisi climatica e della transizione energetica da parte delle imprese.
I risultati del sondaggio, presentati da Barbara Gatto di CNA, raccontano un settore cruciale nella sfida della decarbonizzazione del Paese, perché CNA raggruppa PMI responsabili del 60% delle emissioni nazionali. Gli esiti mostrano un quadro tutto sommato confortante, i risultati integrali saranno l’argomento di un contenuto dedicato redatto da Italy for Climate.
Gli incontri dello Stakeholder Forum sul Clima si svolgono su inviti e coinvolgono i rappresentanti della società civile, insieme ai Promotori di Italy for Climate e ai partner tecnici dell’iniziativa. Gli incontri affrontano di volta in volta questioni sia di carattere generale che di carattere più specifico o settoriale, prendendo spunto dalle proposte di obiettivi climatici e di interventi presenti nei Report e ricerche di Italy for Climate.
Hanno già aderito al Forum oltre 30 fra le principali realtà associative del panorama nazionale: Legambiente, WWF, Greenpeace, Transport & Environment, Kyoto Club, Coordinamento Free, CGIL, CISL, UIL, Confindustria, Assocarta, CNA, Confartigianato, Confcooperative, Altroconsumo, Adiconsum, ANCE, FIRE, Elettricità Futura, Anev, Fiper, Assoidroelettrica, Assoesco, Green Building Council, ANFIA, UNEM, Assobioplastiche, Coldiretti, Confagricoltura, CIA-Agricoltori Italiani, Global Compact Network Italia, Forum per la Finanza Sostenibile.