25 Giugno 2024
Benchmark dei 27 dell’UE: come va l’Italia sui fondamentali del clima?
Nello special report “Europa, un voto per il clima” Italy for Climate ha messo a confronto le performance dei 27 Stati membri, misurandole su 22 indicatori ripartiti in otto aree tematiche. Le prime quattro sono relative ai pilastri di una strategia climatica, ossia emissioni di gas serra, efficienza energetica, fonti rinnovabili e vulnerabilità agli impatti del riscaldamento globale. Vediamo come esce l’Italia da questo primo confronto.
Emissioni
L’Italia presenta ancora emissioni pro capite di gas serra migliori della media europea (nel 2022 7,1 tCO2eq contro 7,8) anche se più alte di Spagna e Francia. Purtroppo, nel corso degli anni le ha ridotte troppo poco, facendo segnare un -20% dal 1990 al 2022 contro un taglio medio dell’Unione del 30% e il quasi -40% della Germania. In particolare, come analizzeremo nella pillola dedicata agli approfondimenti settoriali, questa performance negativa è determinata in gran parte dall’andamento delle emissioni di edifici e trasporti, i due principali settori posti sotto Regolamento Effort Sharing.
Rinnovabili
La quota di rinnovabili sul consumo finale complessivo di energia è inferiore alla media europea (19% contro una media del 23%) ma anche a quelle di Spagna, Francia e Germania. Anche guardando alle sole rinnovabili elettriche, nel 2022 in Italia queste si fermano al 37% dei consumi contro, una media europea del 41% e a valori prossimi o superiori al 50% di Spagna e Germania. Con quasi 6 GW di nuova potenza installata nel 2023 l’Italia fa un salto in avanti notevole rispetto agli anni precedenti, anche se è ancora dietro Olanda e Spagna e lontanissima dai 18 GW installati in Germania.
Efficienza energetica
I consumi pro capite di energia, anche grazie a un clima mite, sono leggermente migliori della media europea (1,9 tep all’anno contro 2,0). Anche in questo caso, però, è il trend a preoccupare: i risparmi conseguiti tra il 2000 e il 2021, pari al 19%, mettono l’Italia al terz’ultimo posto nella classifica dei 27 e dietro a tutte le altre grandi economie europee.
Vulnerabilità
In Italia il numero di eventi meteoclimatici estremi in rapporto alla superficie nel 2023 è stato di poco inferiore alla media europea. Tuttavia, i costi dei cambiamenti climatici sostenuti dal 1980 al 2022 – oltre 1.900 euro per abitante – sono più alti della media europea anche se di pochissimo inferiori a quelli di Francia, Spagna e Germania. Ma, rispetto alla media europea e alle altre grandi economie, in Italia si rivela molto più bassa la quota di questi danni coperta da assicurazione (5% contro una media del 20%).