10 Novembre 2024

Cina: croce o delizia?

🌐 𝘪𝘯𝘴𝘪𝘨𝘩𝘵𝘊𝘖𝘗29 è la nostra iniziativa per riportare e analizzare le prospettive e le aspettative derivanti dai lavori attualmente in corso durante questi giorni di COP.

Da circa vent’anni la Cina è il principale responsabile dell’aumento di CO2 in atmosfera. Nel 2023, ha emesso 12 miliardi di tonnellate di anidride carbonica, pari al 33% delle emissioni mondiali. Queste enormi emissioni sono dovute largamente dalla sua dipendenza da fonti fossili, che ad oggi coprono l’85% del suo fabbisogno energetico, e in particolare dal carbone. Infatti, la Cina consuma il 58% del carbone a livello globale, pari a 3,5 milioni di tonnellate, e prevede di aumentarne il consumo poiché ha installato 47 GW di nuove centrali a carbone l’anno scorso. Le emissioni pro capite sono di 11 tonnellate, circa il doppio della media mondiale e seconda solo agli Stati Uniti. 

La Cina prevede di aumentare le emissioni nel futuro a breve termine e si è posta l’obiettivo di raggiungere il picco delle emissioni entro e non oltre il 2030, per poi iniziare una parabola discendente e diventare net-zero al 2060. Il primo passo in vista dell’obiettivo di neutralità climatica sarà soddisfare il 25% della propria domanda di energia con fonti rinnovabili.  

Nonostante il Climate Action Tracker reputi decisamente insufficienti le politiche e le misure del gigante asiatico per il raggiungimento degli accordi di Parigi, dei segnali di transizione importanti sono ben visibili. Infatti, la Cina è il leader mondiale del mercato del fotovoltaico (850 GW di capacità produttiva, a fronte di 425 GW di domanda globale). Internamente al Paese, si stima che entro fino anno avrà installato 1200 GW di capacità di eolico e fotovoltaico, raggiungendo con 7 anni di anticipo l’obiettivo prefissato per il 2030. Inoltre, con milioni di veicoli elettrici venduti (pari al 38%) ha superato abbondantemente il target del 25% posto per il 2025. Anche nel settore delle batterie la Cina registra numeri notevoli, con 2140 GWh di capacità produttiva, superando la domanda mondiale di 870 GWh. 

Infine, la Cina ha investito enormi quantità denaro in infrastrutture green e nelle rinnovabili, più del doppio del target per il 2025 come previsto nel 14° Piano Quinquennale del Governo. 

Questi trend di crescita esponenziali ed il conseguimento degli obiettivi con largo anticipo rispetto alle tempistiche prefissate, aprono una finestra di speranza nel percorso di decarbonizzazione del Paese, rendendo lecito chiedersi e sperare che il picco delle emissioni sia raggiunto ben prima del 2030. 

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