10 Novembre 2024

India: la nuova Cina?

🌐 𝘪𝘯𝘴𝘪𝘨𝘩𝘵𝘊𝘖𝘗29 è la nostra iniziativa per riportare e analizzare le prospettive e le aspettative derivanti dai lavori attualmente in corso durante questi giorni di COP.

Con 4,1 miliardi di tonnellate di gas serra emesse nel 2023, l’India è diventato il terzo emettitore di gas serra al mondo, superando l’Unione Europea. Tuttavia, guardando le emissioni pro capite (2,9 tonnellate di CO2eq per abitante), un cittadino indiano emette meno della metà della media mondiale, un terzo di un europeo, un quarto di un cinese e appena un sesto di uno statunitense. Questo perché l’India è da poco diventato il Paese più popoloso al mondo, con 1,44 miliardi di abitanti, strappando il primato alla Cina. 

Spinta dalla crescita economica (+6% annuo dal 2006 in avanti), è aumentato il fabbisogno energetico del Paese del 140%. Una domanda di energia soddisfatta per il 75% da fonti fossili, ma che ha permesso a 810 milioni di indiani di avere accesso all’energia elettrica per la prima volta. 

L’interesse dal punto di vista climatico è rivolto a ciò che accadrà nei prossimi anni. 

Infatti, l’India è il Paese che secondo le previsioni crescerà di più da qui a metà secolo, raggiungendo le dimensioni dell’economia cinese dei nostri giorni tra il 2035 e il 2040 (ad oggi il suo PIL pro capite è solo un terzo di quello cinese). Secondo le analisi della IEA, con le politiche e le modalità attuali, questo si tradurrebbe in 12 mila automobili vendute ogni giorno e circa 1 miliardo di m2 di nuova superficie edificata ogni anno.  

Proprio a causa di questa situazione, è particolarmente difficile per l’India fissare degli impegni climatici ambiziosi e coerenti con gli accordi di Parigi. Questi ultimi prevedono al 2030 una riduzione dell’intensità energetica (il consumo di energia per unità di Pil) del 45% (dal valore del 2005), di arrivare al 50% di potenza di generazione elettrica installata non fossile, infine di raggiungere la neutralità climatica nel 2070. L’iniziativa Climate Action Tracker ha valutato questi obiettivi e misure di decarbonizzazione del tutto insufficienti.  

Eppure, anche dall’India arrivano incoraggianti segnali di transizione. Gli ultimi 5 anni hanno registrato il boom del fotovoltaico (60% della nuova capacità di generazione elettrica installata) che ha prodotto 125 GWh nel 2023, rispetto ai 4 GWh di dieci anni prima. Inoltre, l’India ha investito in rinnovabili 76 miliardi di dollari nel 2023 (più del doppio destinati ai combustibili fossili), occupando più di un milione di lavoratori nel settore delle rinnovabili. 

È per questo che nelle trattative sul clima si sente parlare di Ieapfrog (letteralmente il “salto della cavallina”) per India e altri Paesi in via di sviluppo: sarà l’India la prima grande economia che uscirà dalla povertà, saltando la fase di crescita sporca alimentata dai combustibili fossili e puntando tutto sulle energie pulite e sulla transizione energetica? 

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