3 Luglio 2023

Intervista a Nicola Monti, Amministratore delegato Edison

La dimostrazione della correlazione lineare tra l’aumento della temperatura media del pianeta e l’accumulo di gas serra in atmosfera degli ultimi 100 anni – presentata circa 10 anni fa a New York da un ingegnere della NASA, uno scienziato superpartes – è l’evento che ha colpito Nicola Monti, Amministratore delegato di Edison, innescando una vera riflessione sulla necessità di avviare un percorso di transizione per invertire questa tendenza, con la convinzione che «solo attraverso l’utilizzo della tecnologia possiamo pianificare e realizzare una transizione efficace e al contempo economicamente e socialmente sostenibile».

Le iniziative in cui oggi l’azienda è impegnata per conseguire questo obiettivo sono numerose e sono indirizzate, tra l’altro, anche alla ricerca di nuovi modelli di produzione e consumo, orientati a ridurre le incidenze ambientali e a utilizzare in maniera efficiente le risorse, al fine di contribuire alla decarbonizzazione dell’economia.

«Circolarità, digitalizzazione, transizione sono le parole ricorrenti che racchiudono il pensiero che è alla base del cambiamento radicale della struttura socio-economica attuale: cambiamento necessario per centrare la riduzione del 55% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030, rispetto al 1990».

Secondo l’AD Monti, si tratta di combinare le azioni indirizzate a modificare l’approccio e la relazione tra produttore e consumatore: il primo, oltre a proporre beni, sarà sempre più specializzato nella fornitura di servizi, mentre il secondo alimenterà la domanda, in relazione alle nuove e mutate esigenze del proprio stile di vita.

«Alla luce delle trasformazioni che il settore energetico dovrà affrontare, abbiamo avviato un percorso denso di progetti che ci permetterà di conseguire i traguardi individuati per il 2030. Stiamo mettendo in campo significativi investimenti diretti sia a incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili, che arriveranno a costituire il 40% del nostro mix di generazione, sia  ad accompagnare l’evoluzione della domanda gas dei nostri clienti, diversificando le fonti di approvvigionamento».

L’azienda inoltre è impegnata nello sviluppo delle filiere dei “biogas” o “green gas” che includono, oltre al biometano e al BioGNL (con il ruolo chiave che possono avere per accelerare la decarbonizzazione del settore dei trasporti) anche l’idrogeno verde, utilizzabile nei processi industriali di aziende energivore.

«In questo percorso non abbiamo trascurato il rapporto con il mercato retail, bacino importante a cui proponiamo offerte e servizi a valore aggiunto, privilegiando quelle con un profilo low carbon. Tra queste l’iniziativa “My Sun” per l’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti e il piano per sviluppare le comunità energetiche, con particolare riferimento a quelle condominiali. Quindi non un’azione, ma un programma articolato che ci permette di essere il punto di riferimento per tutto il settore produttivo, impegnato nel perseguimento della neutralità climatica».

Con l’AD Monti ci confrontiamo anche sulle priorità dell’industria energetica che, come riportato nell’ultimo rapporto dell’ISPRA del 2023, ha ridotto  di circa il 37% le emissioni di gas a effetto serra nel periodo 1990 – 2021: «Siamo, quindi sulla strada giusta e il risultato potrebbe essere ancora migliore se si riuscisse a completare il quadro normativo-regolatorio inerente alle procedure autorizzative per la realizzazione degli impianti a fonti rinnovabili».

«Gli ostacoli che ancora permangono, soprattutto in merito alla finalizzazione dei decreti inerenti all’individuazione delle aree idonee, all’incentivazione delle fonti rinnovabili innovative (eolico offshore, FV offshore, solare a concentrazione, ecc.) e al nuovo programma delle procedure competitive costringono però a rallentare gli investimenti che sono stati attivati in questo campo».

Un riferimento va poi all’aggiornamento del PNIEC (che alla data di quest’intervista non è ancora disponibile)  in merito al quale Nicola Monti pone l’attenzione su due aspetti: da una parte la messa a punto della disciplina che consenta di autorizzare gli impianti di pompaggio idroelettrico; dall’altra la necessità di un “testo unico” che razionalizzi i vari provvedimenti favorendo gli operatori che, attualmente, devono orientarsi fra le norme disperse in differenti strumenti legislativi.

«Da qui al 2030 dobbiamo affrontare anni decisivi, che presuppongono il coinvolgimento di tutte le componenti che costituiscono l’ossatura portante dell’organizzazione socio-economica. – conclude l’AD Monti – Ma anche il ruolo del singolo cittadino sarà fondamentale per arrivare al traguardo. In questo percorso dobbiamo agire collettivamente, coinvolgendo le Comunità attraverso quella che io chiamo la “partecipazione condivisa” nell’ambito della quale si consolida il rapporto fra il territorio e l’impresa. In questo contesto, attraverso la Fondazione EOS (Edison Orizzonte Sociale), sosteniamo programmi indirizzati alla creazione di valore sociale nei territori al fine di contribuire a migliorare la qualità della vita, a ridurre le disuguaglianze e ad accrescere l’inclusione, l’educazione e l’aggregazione sociale. L’auspicio è che questo impegno possa essere amplificato anche attraverso specifiche azioni governative».

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