15 Maggio 2020

Nel 2020 2,6 miliardi di tonnellate di CO2 in meno: il calo più alto mai registrato nella storia

L’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) ha recentemente analizzato gli effetti sui consumi energetici, e conseguentemente sulle emissioni, delle misure restrittive poste in essere per contrastare la pandemia da Covid-19 e della conseguente crisi economica globale. La IEA prevede che nel 2020 assisteremo ad un crollo delle emissioni mai registrato prima nella storia: 2,6 miliardi di tonnellate di CO2, pari a -8% rispetto ai valori del 2019.

In valore assoluto, si tratterebbe della riduzione delle emissioni più rilevante mai registrata nella storia, molto superiore anche al taglio avvenuto nel 2009 a causa della crisi finanziaria globale. Si stima che la pandemia da Covid-19 causerà un crollo delle emissioni quasi 3 volte superiore anche a quello registrato alla fine della seconda guerra mondiale. Tuttavia all’epoca le emissioni globali si attestavano a livelli estremamente inferiori rispetto ad oggi (circa 5 miliardi di tonnellate di CO2 fossile, contro le attuali 37), di conseguenza l’impatto sulle emissioni generato dal conflitto mondiale è stato più rilevante in termini percentuali, con una riduzione che ha toccato quasi il 16%, ovvero il doppio della percentuale stimata per il 2020.

Per quanto riguarda il nostro Paese, Italy for Climate ha stimato un calo delle emissioni di CO2 del 35% durante il periodo di lockdown più esteso. Ma è ancora presto per fare un bilancio degli effetti sulle emissioni per l’intero anno 2020, che dipenderanno da come verrà gestita questa nuova fase di ripresa. Il Fondo Monetario Internazionale ha stimato per il nostro Paese un crollo del PIL del 9% per il 2020, tuttavia l’impatto in termini di riduzione delle emissioni di gas serra dipenderà anche dalle dinamiche che interesseranno i diversi settori economici, a partire dal sistema energetico.

Quel che è certo, purtroppo, è che non possiamo guardare a questo crollo delle emissioni come ad un successo nella lotta alla crisi climatica: si tratta di una dinamica congiunturale e non frutto di un cambiamento strutturale, per cui non appena entreremo in una auspicata fase di ripresa economica, le emissioni torneranno a crescere. Per evitare questo rimbalzo che ci allontanerebbe pericolosamente dagli obiettivi climatici, è necessario che i governi indirizzino la ripresa economica in chiave green, supportando cioè la conversione dei settori economici verso modelli a basse emissioni e a basso impatto ambientale.

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