17 Maggio 2022
Nel 2021 deforestazione pari a 10 campi da calcio ogni minuto
La deforestazione non si arresta. Nel 2021 i tropici hanno perso 11,1 milioni di ettari di copertura arborea, di cui 3,75 all’interno delle foreste pluviali primarie tropicali, che sono aree di importanza critica per lo stoccaggio del carbonio e la biodiversità.
Sono le nuove rilevazioni del Global Forest Watch, gestito dal World Resources Institute in partnership con numerosi istituti di ricerca per monitorare lo stato delle foreste in tutto il mondo.
Una tale perdita di foreste primarie, paragonabile a 10 campi da calcio ogni minuto, ha provocato l’emissione di 2,5 miliardi di tonnellate di CO2, una mole di gas serra pari a quelli prodotte dai combustibili fossili in India nello stesso anno.
L’osservatorio offre anche un quadro della distribuzione geografica della perdita di foresta primaria nel 2021: il Brasile si conferma di gran lunga il primo Paese, sia per superficie persa (1,5 milioni di ettari) che in proporzione al totale delle foreste nazionali (0,5%). A seguire ci sono la Repubblica Democratica del Congo (0,5 milioni di ettari), la Bolivia (0,3), l’Indonesia (0,2) e il Perù (0,1).
Queste tendenze mettono in luce come sia ancora lungo il cammino per arrivare all’obiettivo globale di deforestazione zero, nonostante gli impegni presi da 141 Paesi alla Cop 26 di Glasgow del 2021, per “fermare e invertire la perdita di foreste entro il 2030“. La realizzazione di questo impegno richiederà un consistente calo della perdita di foreste ogni anno per il resto del decennio, un declino che non si sta ancora verificando nei tropici nel loro insieme. Le eccezioni sono alcuni paesi selezionati, in particolare Indonesia e Malesia, dove la perdita di foresta primaria è diminuita in modo significativo negli ultimi anni, e paesi come il Gabon e la Guyana, che hanno perso l’1% o meno delle loro foreste primarie negli ultimi due decenni.
Le foreste primarie tropicali, secondo gli scienziati, sono in pericolo non solo per gli incendi spontanei, ma anche per quelli provocati per l’espansione di terreni agricoli che, in Brasile, sono aumentati del 9% tra il 2020 e 2021 e proprio nel 2021 si è registrato il più alto tasso di deforestazione in Amazzonia dal 2006.
Ma non sono a rischio solo le foreste tropicali, anche nelle foreste boreali dell’Eurasia e del Nord America vi è stato un vero e proprio record di perdita di copertura arborea nel 2021, la cui causa va individuata principalmente nei grandi incendi verificatisi in Russia.