16 Dicembre 2024
Per le PMI la transizione energetica è un’opportunità da cogliere al volo
In Italia, tre imprenditori su quattro vedono un’opportunità di sviluppo e di crescita industriale nella sfida principale di questo secolo: contrastare la crisi climatica. Forti di questa mentalità positiva e proattiva, le PMI (piccole e medie imprese) pongono fiducia nel Green Deal e chiedono all’Italia di accelerare sulla transizione energetica.
È quanto emerge da un sondaggio sulla percezione della transizione energetica promosso da Italy for Climate e da CNA, che ha raccolto le impressioni di oltre 350 imprenditori italiani. I risultati raccolti nel report “Le piccole medie imprese in Italia: pronte a guidare la transizione?” sono chiari: la crisi climatica è vista come una minaccia allo sviluppo economico e la transizione energetica, secondo le PMI, è il suo antidoto.
Il rapporto evidenzia una grande fiducia verso le fonti di energia rinnovabile. Infatti, la maggior parte degli imprenditori (circa il 50%) concorda che le rinnovabili costino meno delle rispettive controparti fossili (sostenute dal 25% del campione), e che sia possibile raggiungere un sistema di produzione di energia elettrica basato sul 100% di energia rinnovabile. La fiducia sull’energia rinnovabile è confermata dal fatto che quasi il 20% delle imprese che hanno preso parte al sondaggio abbiamo installato in sede impianti a fonti rinnovabili, e che il 31% ritiene che massimizzare l’autoproduzione di energia sia la soluzione prioritaria per la decarbonizzazione delle aziende. Le imprese intraprendono iniziative in favore della transizione energetica spinte da motivazioni sia economiche – per il 36% degli imprenditori legate ai minori costi operativi – che ambientali – il 23% ritiene importante contribuire alla sostenibilità del territorio.
Mentre gli imprenditori mostrano sostegno e fiducia nelle rinnovabili, il report osserva un maggiore scetticismo nell’energia nucleare. Infatti, circa metà del campione del sondaggio concorda nel ritenere costi e tempi di realizzazione un importante fattore limitante al suo utilizzo. Di fronte alla questione nucleare, e sulle questioni energetiche in generale, però buona parte (il 30%) si astiene dall’esprimere un giudizio. Quest’astensione deriva in parte da una carenza di adeguata informazione sui temi della transizione energetica, tanto che un imprenditore su due ritiene di non essere sufficientemente informato su questi temi.
Tuttavia, le imprese hanno forte consapevolezza del loro ruolo attivo nel decarbonizzare il proprio business, e in particolar modo le imprese del sud Italia e quelle il cui titolare abbia meno di 30 anni mostrano maggior consapevolezza delle loro potenzialità e una maggiore fiducia verso la transizione energetica come opportunità di sviluppo.