17 Ottobre 2023

Perché l’IPCC è il più autorevole organismo scientifico sul cambiamento climatico?

Con questa pillola inauguriamo la serie ABClima, un insieme di contenuti ideati con l’obiettivo di fare chiarezza in merito ai principali dubbi connessi al cambiamento climatico, sempre partendo da dati e fonti e autorevoli. 

Per poter contrastare la crisi climatica in corso è determinante avere un quadro scientificamente fondato e condiviso delle dinamiche in corso, dei suoi impatti potenziali così come delle possibili misure da mettere in campo. Abbiamo bisogno di un organo super partes in grado di rappresentare in modo corretto e chiaro la complessità dei cambiamenti climatici e fornire ai Governi e alle Istituzioni mondiali una veritiera e affidabile base scientifica sulla quale essi possano orientare le proprie decisioni. Proprio per questo, nel 1988 l’Organizzazione Mondiale Metereologica (WMO) e il Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP), per supportare le decisioni che sarebbero state prese nell’ambito della Conferenza quadro sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite, istituiscono l’IPCC, o Intergovernmental Panel on Climate Change (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico), a cui al momento aderiscono 195 stati membri e che nel 2007 ha ricevuto per le attività svolte il Premio Nobel per la pace.

L’IPCC non è un centro di ricerca in senso stretto. Tutte le valutazioni e le ricerche scientifiche che l’organo presenta agli Stati Membri sono formulate sulla base di una attenta attività di valutazione di autorevoli ricerche e studi scientifici già esistenti, prodotti da una moltitudine di autori accademici. Il compito principale degli scienziati coinvolti nell’IPCC, invece, è quello di valutare tali studi, raccoglierne le informazioni e riproporle nei report pubblicati dall’organizzazione. Alla procedura di stesura dei Report partecipano scienziati provenienti da tutto il mondo e afferenti a diverse discipline scientifiche. Oltre agli autori e ai co-autori dei Report stessi, migliaia di altri esperti hanno il ruolo di revisionare quanto prodotto dai gruppi di lavoro. È importante sottolineare il carattere volontario della partecipazione ai gruppi di lavoro dell’IPCC. Inoltre, il coinvolgimento di figure scientifiche proveniente da tutto il mondo e da tutte le discipline fornisce ulteriore autorevolezza e indipendenza agli studi prodotti che ha il principale scopo di raccogliere il massimo consenso possibile a livello scientifico globale.

Il documento principale prodotto dall’IPCC è l’“Assessment Report”, prodotto regolarmente dal 1990 ogni 6 anni circa e che rappresenta lo stato dell’arte della conoscenza sul cambiamento climatico sulla base del quale vengono stabiliti gli accordi multilaterali come quello di Parigi del 2015.
Il rapporto si articola in tre sotto documenti, ognuno dei quali è gestito da un gruppo di lavoro diverso e da esperti scienziati diversi. Il primo gruppo di lavoro si occupa delle basi scientifiche del cambiamento climatico, analizzandone le cause e analizzando i trend passati. Il secondo gruppo di lavoro invece si occupa di analizzare gli impatti dei cambiamenti climatici, non solo nel presente, ma anche relativamente ai diversi scenari di sviluppo che potrebbero manifestarsi in futuro. Infine, il terzo gruppo di lavoro si occupa di analizzare le strategie di mitigazione per ridurre le emissioni di gas serra e rallentare il cambiamento climatico.

Alla delicata e centrale attività di produzione dei report si affianca anche l’attività di comunicazione ai decisori e al pubblico, di supporto alle iniziative politiche e di monitoraggio dei progressi compiuti nel campo della ricerca climatica.

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