25 Novembre 2022

Ranking Regioni 2022: le emissioni pro capite di CO2

ranking Regioni emissioniIl primo indicatore che abbiamo analizzato per monitorare come stanno andando le Regioni nella transizione energetica è quello che fotografa le emissioni pro capite di CO2 connesse ai consumi di energia. Si tratta di emissioni generate dal fatto che in ciascuna Regione abbiamo bruciato dei combustibili fossili (carbone, petrolio, gas) per produrre elettricità, per riscaldare gli edifici, per i trasporti.

La fotografia fornita da questa seconda edizione del Ranking è al 2020, un anno sicuramente anomalo per via delle restrizioni di contrasto alla pandemia. Tuttavia, ciò su cui dobbiamo più interrogarci non sono i valori assoluti, certamente più bassi del solito nel 2020, quanto piuttosto il posizionamento delle diverse Regioni e la loro distanza dalla media nazionale, che invece restituisce un’informazione più strutturale.

La media nazionale pro capite per le emissioni nel 2020 si è attestata a 4,9 tonnellate di CO2 per abitante (tCO2/ab). Sono 9 le Regioni italiane che hanno una performance minore della media, piuttosto ben distribuite tra nord e sud: Campania, Lazio, Marche, Calabria, Liguria, Toscana, Sicilia, Veneto, Abruzzo. Si tratta in molti casi di Regioni popolose (solo l’Abruzzo ha meno di un milione e mezzo di abitanti in questo gruppo) e con strutture economiche mediamente poco intensive dal punto di vista del fabbisogno di energia. Particolarmente positive sono la performance della Campania (con solo 2,1 tCO2/ab) e quella del Lazio (con 3 tCO2/ab)

Il Lazio in particolare registra un dato particolarmente basso nonostante la presenza nel territorio regionale di una delle più grandi centrali di generazione elettrica ancora attive in Italia alimentata a carbone. Infatti la presenza di centrali a carbone è uno dei fattori che più può pesare sulle emissioni di CO2 del territorio, essendo il carbone la fonte fossile più impattante per il clima. È questo anche il motivo per cui la Sardegna, ultima in classifica per questo indicatore, presenta un valore così alto, quasi doppio rispetto alla media nazionale.

Più in generale, ad influenzare il dato sulle emissioni di CO2 pro capite non è solo la quantità di fabbisogno energetico in proporzione alla popolazione, ma anche quanto di quel fabbisogno è soddisfatto da fonti rinnovabili e, tra le diverse fonti fossili, qual è il mix tra carbone, petrolio e gas. Per alcune Regioni, le alte emissioni sono più legate ad un alto fabbisogno di energia rispetto alla popolazione (è il caso ad esempio delle Regioni più fredde e più “auto-dipendenti” come la Valle d’Aosta e il Trentino Alto-Adige), mentre per altre la performance negativa è più legata ad un mix di fonti fossili particolarmente “sporco”, come la già citata Sardegna, la Puglia, la Calabria e la Sicilia.

I fattori strutturali e territoriali delle diverse Regioni d’Italia possono aiutare a spiegare i dati, ma non devono in alcun modo giustificarli: tutte le Regioni, sfruttando ciascuna le proprie potenzialità e capacità, devono ridurre le emissioni di CO2.

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