3 Giugno 2020
Rapporto Irena: le rinnovabili elettriche nel mondo sono sempre più competitive

Il nuovo Rapporto “Renewable Power Generation Costs in 2019” pubblicato dall’Agenzia Internazionale dell’energia rinnovabile (IRENA) evidenzia anche che in media, il nuovo fotovoltaico e l’ eolico onshore costano meno rispetto al mantenimento in funzione di molte centrali a carbone esistenti e la costante diminuzione dei costi registrata negli ultimi 10 anni è da attribuirsi al miglioramento delle tecnologie, alle economie di scala e a catene di approvvigionamento sempre più competitive.
Il solare fotovoltaico mostra il più forte calo dei costi nel periodo 2010-2019 (82%), seguito dal solare a concentrazione (47%), dall’energia eolica onshore (40%) e dall’eolico offshore (29%). I costi dell’elettricità da solare fotovoltaico pubblico sono diminuiti del 13% su base annua, raggiungendo quasi 7 centesimi di dollaro (cent$) per chilowattora (kWh) nel 2019. Sia l’eolico onshore che quello offshore sono diminuiti di circa il 9% su base annua, raggiungere 0,053 cent$/kWh e 0,115 cent$/kWh, rispettivamente, per i progetti appena commissionati.
Dal rapporto emerge che la sostituzione dei 500 GW di carbone più costosi con il solare fotovoltaico e l’eolico onshore, ridurrebbe i costi del sistema energetico fino a 23 miliardi di dollari all’anno e ridurrebbe le emissioni annuali di CO2 di circa 1,8 miliardi di tonnellate, pari al 5% delle emissioni globali di CO2 nel 2019. Produrrebbe anche uno stimolo per gli investimenti di 940 miliardi di dollari, pari a circa l’1% del PIL globale.
«Abbiamo raggiunto– ha sottolineato Francesco La Camera, direttore generale di Irena – un importante punto di svolta nella transizione energetica. La nuova generazione e gran parte dell’attuale produzione di carbone è ingiustificabile sia dal punto di vista ambientale che economico. L’energia rinnovabile è sempre più la fonte più economica di nuova elettricità, offrendo un enorme potenziale per stimolare l’economia globale e riportare le persone al lavoro».


