27 Marzo 2023
Rinnovabili e falsi miti: sole e vento ci lasciano al buio?
Un sistema elettrico basato unicamente sulle fonti rinnovabili rischia di lasciarci al buio, non potrà mai soddisfare appieno il nostro fabbisogno di energia e ci espone al rischio di rimanere senza elettricità nel momento del bisogno. Questo timore sembra essere molto diffuso nell’opinione comune riguardo le fonti rinnovabili, anche fra chi è più consapevole e convinto dell’urgenza di contrastare la crisi climatica.
Alla base di questo timore c’è il fatto che stiamo parlando soprattutto di eolico e fotovoltaico, due fonti “non programmabili” la cui produzione dipende dalla presenza o meno di vento e sole. Ma allora è vero che rischiamo di restare al buio?
La risposta, in linea con l’analisi di molti esperti, è no: se metteremo in campo tutti gli elementi a nostra disposizione – e no, non è solo una questione di batterie – non resteremo al buio!
In primis, perché esistono anche fonti rinnovabili “programmabili”(idroelettrico, geotermoelettrico e bioenergie) che continueranno comunque a contribuire a circa un quinto della generazione elettrica nazionale anche nei prossimi decenni. In secondo luogo, perché eolico e fotovoltaico hanno per fortuna una produzione piuttosto complementare nel corso dell’anno (l’eolico più in inverno e il fotovoltaico in estate) e questo ci aiuterà moltissimo nella gestione dei picchi stagionali.
Inoltre, puntare al 100% sulle rinnovabili non significa puntare ad un sistema elettrico chiuso nei confini nazionali, anzi, proprio le rinnovabili ci porteranno ad un sistema energetico sempre più flessibile e integrato, in grado di sfruttare la sovrabbondanza di risorse rinnovabili nelle diverse aree d’Europa (ad esempio, il sole d’estate nei Paesi del sud e il vento di notte e d’inverno nei Paesi del nord). Anche gli aspetti dal lato della domanda, ovvero le nostre abitudini di consumo, saranno molto rilevanti: non solo grazie a tecnologie sempre più smart e a risparmio energetico, ma anche sfruttando gli orari e i momenti dove le rinnovabili sono più abbondanti.
Infine, ma certo non per importanza, ci sono le tecnologie di accumulo, in grado di assorbire e conservare elettricità quando ne produrremo in eccesso. Le tecnologie più note sono certamente quelle che sfruttano l’accumulo elettrochimico, come le batterie: di questi sistemi conosciamo già bene il funzionamento ed i potenziali su larga scala e l’ulteriore sviluppo tecnologico si sta concentrando su aspetti ancora non pienamente risolti, come la necessità di materie prime rare, le opportunità di economia circolare e più in generale l’abbattimento dei costi. Ma oltre alle batterie, esistono anche altri sistemi di accumulo dell’energia con enormi potenziali di diffusione e minori criticità dal punto di vista delle risorse, che sfruttano ad esempio la CO2, la forza di gravità, o i più tradizionali bacini idroelettrici.
Ciascuno di questi elementi da solo non basterà, ma in sinergia con gli altri può fornirci davvero una gestione sicura e moderna del nostro sistema energetico. La sfida tecnologica verso un sistema elettrico 100% rinnovabili è certamente ancora aperta, ma è una sfida che possiamo vincere.
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Link Falsi miti | Le rinnovabili ci lasciano al buio