12 Dicembre 2018

Rinnovabili, efficienza e Unione dell’energia: concluso l’iter del Clean Energy Package

A due anni dalla proposta del Clean energy Package della Commissione Europea, si conclude l’iter legislativo dei tre provvedimenti ritenuti più rilevanti del pacchetto: la revisione delle Direttive sull’efficienza energetica (c.d. EED) e sulla promozione delle fonti rinnovabili (c.d. RED), e il nuovo Regolamento sulla Governance dell’Unione dell’Energia. Il passaggio più delicato della negoziazione era già stato superato nello scorso mese di giugno, con il raggiungimento dell’accordo politico da parte del Trilogo (Commissione, Parlamento e Consiglio) sui contenuti dei tre provvedimenti. Come prevede la prassi legislativa europea, all’accordo politico è seguita poi l’adozione formale dei testi da parte del Parlamento, avvenuta lo scorso 13 novembre, e infine l’adozione da parte del Consiglio.

L’obiettivo del pacchetto della Commissione Europea è quello di fornire la stabilità legislativa necessaria per la transizione energetica di lungo periodo, compiendo passi sempre più decisi verso la costituzione dell’Unione dell’Energia. La revisione delle due Direttive ha innanzitutto aggiornato i target al 2030 e indicato obblighi e misure per poter garantire il raggiungimento degli obiettivi energetici e climatici dell’Unione al 2030. Per quanto riguarda l’efficienza energetica, la nuova Direttiva stabilisce un obiettivo di efficienza energetica almeno pari alla riduzione dei consumi di energia rispetto allo scenario tendenziale del 32,5%, prevedendo la possibilità di una revisione solo al rialzo nel 2023. Per gli Stati Membri sono stabiliti dei target indicativi, tuttavia vige l’obbligo, in continuità con la precedente Direttiva, del conseguimento di risparmi annui di almeno lo 0,8% fino al 2030. Un’importante novità di questa revisione della EED riguarda l’introduzione di misure indirizzate alla povertà energetica.

Anche per quanto riguarda la promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, la nuova Direttiva stabilisce un target vincolante a livello europeo, sempre con la possibilità di rivederlo al rialzo nel 2023, secondo cui almeno il 32% dell’energia consumata nel 2030 dovrà essere rinnovabile. Obiettivo della nuova RED è quello di accelerare la transizione verso l’abbandono delle fonti fossili non solo nel settore elettrico, ma anche in quello termico e dei trasporti; per quest’ultimo, la Direttiva impone una quota minima di fonti rinnovabili del 14%, limitando al contempo il ricorso ai biocarburanti convenzionali. È stato, inoltre, accolto molto positivamente il focus dedicato alla tutela e alla promozione dell’autoconsumo e della generazione distribuita come elementi fondamentali per un sistema energetico europeo più indipendente e più integrato.

L’introduzione del Regolamento dell’Unione dell’energia costituisce un tassello fondamentale della transizione energetica, in quanto stabilisce regole e strumenti attraverso cui gli Stati contribuiscono a raggiungere gli obiettivi di lungo periodo dell’Unione Europea. Strumento introdotto dal Regolamento è proprio il Piano Integrato Energia e Clima di cui tanto si discute in questi giorni e la cui prima scadenza è ormai prossima: attraverso di esso gli Stati Membri dovranno fornire informazioni dettagliate in merito agli obiettivi climatici ed energetici che si pongono al 2030, coerentemente con gli obblighi di lungo periodo dell’Accordo di Parigi, e alle relative misure e politiche che intendono attuare per raggiungerli. La scadenza per la notifica della bozza del Piano è prevista per il prossimo 31 dicembre; dopodiché la Commissione Europea avrà 6 mesi per notificare il suo parere agli Stati Membri, i quali provvederanno a inoltrare nuovamente il Piano definitivo entro la fine del 2019.

Oltre ai tre provvedimenti adottati oggi, il pacchetto della Commissione Europea presenta altre cinque proposte legislative: la Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, la prima ad entrare in vigore lo scorso maggio, e quattro provvedimenti riguardanti il mercato elettrico, di cui solo il regolamento riguardante la preparazione ai rischi nel settore elettrico ha già raggiunto l’accordo del Trilogo, mentre gli altri tre sono ancora in fase di negoziazione.

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