23 Giugno 2025
Roadshow CIRO in Toscana: il ruolo chiave delle imprese del territorio
Prosegue il Roadshow di CIRO che questa volta fa tappa in Toscana!
Lo scorso 20 giugno, CIRO, il nostro database delle regioni italiane sul clima, è stato protagonista di un importante momento di dialogo con istituzioni, imprese e stakeholder locali nell’ambito dell’Assemblea Elettiva di CNA Toscana Centro, che ha avuto luogo a Prato.
La decarbonizzazione è una sfida complessa e, senza un efficace e rapido coinvolgimento dei territori, sarà impossibile raggiungere gli obiettivi climatici dell’Italia e, soprattutto, rendere questa transizione una concreta opportunità di sviluppo economico e sociale per cittadini, imprese e territori.
L’incontro, intitolato “Le imprese tra transizioni, sfide e opportunità”, ha visto un confronto tra Enrico Aprico, Professore di Business Strategy alla Catholic University e alla Luiss Business School, e Andrea Barbabella, Coordinatore di Italy For Climate e Responsabile Clima ed Energia della Fondazione per lo sviluppo sostenibile. All’appuntamento sono intervenuti anche il Presidente della Regione Eugenio Giani, l’Europarlamentare Francesco Torselli e il Sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi. In sala erano presenti oltre 250 persone, tra imprenditori, vertici dell’associazione, rappresentati dei sindacati e delle istituzioni.
Durante l’incontro, si è discusso il tema della disinformazione e dei pregiudizi sulle fonti rinnovabili, con i partecipanti in sala che hanno confermato il falso mito ritenuto il più diffuso tra la popolazione ovvero quello per cui “le rinnovabili costano troppo”. A seguire, è stata presentata un’analisi delle performance della Regione Toscana nei settori della decarbonizzazione, come mostrato nel nostro database CIRO, con un focus particolare sulle province di Prato e Pistoia. Alcuni numeri particolarmente significativi sono: la Toscana ha oltre il 25% della popolazione a rischio alluvione ma, al tempo stesso, non ha ancora intrapreso con decisione la strada della transizione energetica, come dimostra un livello di rinnovabili inferiori alla media nazionale. Pistoia, ad esempio, fa poco meglio della Regione (con 75 kW per km2 di fotovoltaico contro i circa 50 della regione) mentre Prato raggiunge valori più che doppi (con 270 kW/km2). Infine, è stato dibattuto il ruolo delle PMI nel guidare la doppia transizione, digitale ed energetica, e la sala ha espresso un ampio consenso sul fatto che politiche ambiziose, come il Green Deal europeo, se ben implementate, possono aumentare la competitività delle imprese italiane.
Andrea Barbabella, Responsabile scientifico di Italy for Climate, ha precisato che “quella territoriale è la prima dimensione che subisce gli effetti della crisi climatica e, al tempo stesso, da cui partiamo per organizzare la risposta a questa crisi. In Italia il numero di eventi estremi continua a crescere in maniera esponenziale, toccando il nuovo record (negativo) proprio nel 2024, con oltre 3.600 accadimenti. Dobbiamo imparare a fare i conti con questi numeri, perché è sui territori che si accelera o si frena ad esempio sulle rinnovabili. E spesso dietro le resistenze si nasconde anche una cattiva informazione, a volte dettata da semplice non conoscenza dei dati, altre da interessi più o meno legittimi. Ed è per questo che è particolarmente importante costruire degli antidoti a questa cattiva informazione, anche a partire dai territori. In questo modo ci accorgeremmo di quanto stia correndo veloce questa transizione e di quanto sia rischioso per noi pensare che sia più saggio fare di tutto per rallentarla”.
Dal dibattito sono emersi diversi spunti interessanti. Innanzitutto, le PMI sono pronte ad affrontare queste due transizioni, digitale ed energetica, ma si trovano a fronteggiare molti ostacoli. Tra questi, la burocrazia eccessiva che rappresenta un freno significativo, come sottolineato dal neoeletto presidente di CNA Toscana Centro e come confermato anche da un’indagine di Italy For Climate svolta lo scorso anno su oltre 350 imprenditori, in cui le complessità burocratiche e amministrative sono state indicate come il secondo principale ostacolo alla decarbonizzazione (in seguito a costi di investimento troppo alti). Un’altra barriera discussa è stata la carenza di competenze necessarie per guidare la transizione. Ostacolo nuovamente confermato dal nostro sondaggio dello scorso anno, in cui solo il 25% degli intervistati ritiene che gli imprenditori siano sufficientemente informati, evidenziando l’urgenza di investire in percorsi di formazione. Infine, è stato ribadito il ruolo centrale degli enti locali nel percorso di decarbonizzazione, così come la volontà degli imprenditori di restituire valore al territorio e contribuire alla sua sostenibilità. Nell’indagine svolta nel 2024, questa motivazione rappresenta infatti la seconda motivazione più importante per le imprese per impegnarsi nella transizione energetica (in seguito a minori costi operativi connessi a minori costi energetici).
Per scoprire di più sull’evento: https://www.cnatoscanacentro.it/assemblea-elettiva-cna-toscana-centro-invito-venerdi-20-giugno-2052-ore-17-30-c-o-cciaa-via-del-romito-71-prato/