5 Agosto 2021
Stakeholder Forum sul clima di I4C: il nuovo pacchetto UE di proposte – Fit for 55%
Si è svolto negli scorsi giorni il terzo appuntamento dello Stakeholder Forum sul Clima di Italy for Climate, la piattaforma di incontro dedicata alle principali associazioni e organizzazioni nazionali della società civile, per fornire al dibattito sui temi del clima uno spazio di confronto sul percorso di neutralità climatica del Paese.
Il terzo appuntamento del Forum si è incentrato sul nuovo pacchetto di proposte “Fit for 55%” che la Commissione europea ha presentato lo scorso 14 luglio allo scopo di allineare il quadro normativo e gli strumenti comunitari agli obiettivi del Green Deal europeo, e in particolare al nuovo target di riduzione delle emissioni nette del 55% entro il 2030 (rispetto ai livelli 1990) e a quello di neutralità climatica al 2050.
PRESENTAZIONE INTRODUTTIVA A CURA DI ITALY FOR CLIMATE
La finalità dell’incontro è stata quella di avere, fra i diversi stakeholder nazionali della società civile, un primo confronto a caldo su possibili criticità o su elementi positivi da preservare in vista del lungo percorso di approvazione che si svolgerà nei prossimi mesi. Dall’incontro è emersa una generale condivisione sugli obiettivi complessivi del pacchetto, seppure con alcuni spunti di riflessione:
- Non si può ignorare il fallimento sui temi del clima dei recenti Summit internazionali e l’attuale impossibilità di coinvolgere alcuni Paesi importanti (come Cina, India, Brasile), ma è impensabile aspettare di coinvolgere pienamente tutte le parti prima di agire: è necessario prendere atto che esistono almeno due blocchi di nazioni a livello mondiale e che i Paesi del blocco avanzato devono andare avanti unilateralmente puntando sul Green deal e sulla Just transition, facendo in modo che la rapida e imponente transizione che ci aspetta produca benefici non solo sul clima ma anche su economia, occupazione e società.
- Per non essere tagliata fuori, anche l’Italia deve intervenire tempestivamente per aggiornare il quadro normativo, a partire da una legge nazionale sul clima. Fondamentale sarà promuovere un dibattito ampio e informato a livello nazionale, che esca dalla sola nicchia degli addetti ai lavori e si rivolga anche altri attori della società civile tradizionalmente meno coinvolti, per non lasciare l’attività di consultazione in mano a poche lobby portatrici di interessi parziali.
- Nel merito delle proposte del Pacchetto Fit for 55%, le maggiori perplessità hanno riguardato in primo luogo la possibile estensione del meccanismo dell’ETS ai settori dei trasporti e degli edifici, soprattutto con riferimento all’impatto che questo potrebbe avere sui cittadini e sul rischio che diventino loro, più o meno indirettamente, a farsi carico dei costi della transizione. Per funzionare in modo efficace, lo strumento dovrebbe essere accompagnato da un adeguato coinvolgimento ed accompagnamento dei consumatori, per non rischiare di intrappolarli in una soluzione low carbon più costosa e senza reali alternative; un esempio fra i tanti su questo potrebbe essere quello di promuovere insieme all’auto elettrica, anche mezzi pubblici, mobilità dolce e condivisa.
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Altre preoccupazioni sono state palesate per il possibile impatto che tutto il quadro del Pacchetto, e in particolare i nuovi target sulle emissioni dei veicoli, potrebbe avere sul settore dei trasporti, su cui potrebbero gravare costi non sostenibili. Secondo alcuni, l’impostazione della Commissione in particolare ai target sulle emissioni specifiche delle autovetture, basata unicamente sulle emissioni c.d. tank-to-wheel (allo scarico), non è tecnologicamente neutra e considera un veicolo elettrico o a idrogeno a zero emissioni ignorando le emissioni (potenzialmente alte ad esempio nel caso di utilizzo di carbone) derivanti dalla produzione dell’elettricità e dell’idrogeno stesso.
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Sono stati infine espressi dei dubbi sulle nuove proposte di target per efficienza energetica e fonti rinnovabili del Pacchetto e sulla loro adeguatezza all’obiettivo del 55% di taglio delle emissioni, target che secondo alcuni dovrebbero essere alzati rispettivamente al 40% (riduzione dei consumi rispetto allo scenario di riferimento) e al 50% (di quota di consumi di energia coperta da fonti rinnovabili). In particolare sulle rinnovabili è emersa l’urgenza di non focalizzarsi solo sugli obiettivi, ma anche sulla messa a terra delle iniziative, a cominciare dalla realizzazione degli impianti di generazione elettrica da rinnovabili che in Italia sconta enormi difficoltà in termini di adempimenti burocratici e permitting, che se non saranno immediatamente risolte impediranno il conseguimento di qualsiasi target.
Gli incontri dello Stakeholder Forum sul Clima si svolgono su inviti e coinvolgono i rappresentanti della società civile, insieme ai Promotori di Italy for Climate e ai partner tecnici dell’iniziativa. Gli incontri affrontano di volta in volta questioni sia di carattere generale che di carattere più specifico o settoriale, prendendo spunto dalle proposte di obiettivi climatici e di interventi presenti nella Roadmap per la neutralità climatica di Italy for Climate.
Hanno già aderito al Forum oltre 25 fra le principali realtà associative del panorama nazionale: Legambiente, WWF, Greenpeace, Transport & Environment, Kyoto Club, Coordinamento Free, CGIL, CISL, UIL, Confindustria, CNA, Confartigianato, Confcooperative, Altroconsumo, FIRE, Elettricità Futura, Anev, Fiper, Assoidroelettrica, Assoesco, Green Building Council, UNEM, Assobioplastiche, Coldiretti, Confagricoltura, CIA-Agricoltori Italiani, Global Compact Network Italia, Forum per la Finanza Sostenibile.