16 Luglio 2020
Stop Global Warming EU: l’iniziativa dei cittadini che chiede all’Europa una carbon tax
Affrontare la crisi climatica richiede una drastica riduzione delle emissioni di gas serra, che sarà possibile solo con un forte taglio dell’uso di combustibili fossili e con una profonda riconversione dell’economia globale, e che difficilmente potrà realizzarsi senza una efficace riconversione in chiave ecologica della fiscalità. È questa la motivazione alla base di Stop Global Warming EU, l’iniziativa promossa dal politico e attivista Marco Cappato, insieme a Monica Frassoni (ex europarlamentare e co-presidente dei Verdi europei) e Alberto Majocchi (Professore emerito di Scienza delle Finanze all’Università di Pavia), con le associazioni Eumans! Cittadini europei per la democrazia e lo sviluppo sostenibile e Science for Democracy.
L’iniziativa chiede all’Unione europea di istituire un efficace sistema di carbon pricing per scoraggiare il ricorso ai combustibili fossili. Il sistema prevede una carbon tax, cioè una tassa sulle emissioni di CO2, i cui proventi devono essere allocati per ridurre il cuneo fiscale sul lavoro, supportare la promozione dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili e ridurre la pressione fiscale sulle famiglie a più basso reddito. Per essere efficace il sistema di carbon pricing dovrebbe anche prevedere un meccanismo di border adjustment sulle importazioni provenienti dai Paesi extra UE per tutelare la competitività interna. L’iniziativa chiede inoltre che vengano cancellate definitivamente le quote di emissioni allocate gratuitamente dal sistema europeo ETS, tutt’ora vigenti anche se soggette ad una graduale riduzione.
L’efficacia del carbon pricing nell’indirizzare la transizione energetica e la riduzione delle emissioni di CO2, sia in termini di risultati che di costi di sistema, è sostenuta da molti economisti ed esperti, fra cui i 27 premi Nobel che hanno firmato l’Economists’ Statement on carbon dividends, da cui è nata l’idea stessa dell’iniziativa Stop Global Warming EU. Ad oggi secondo la World Bank ci sono 61 iniziative di carbon pricing nel mondo, che coprono quasi un quarto delle emissioni globali di gas serra. In Europa vige per ora solo il sistema di scambio di emissioni ETS, che copre però solo le emissioni generate dai cd. grandi emettitori industriali e produttori di elettricità (circa il 40% del totale delle emissioni di gas serra in Europa). Ed è proprio il recente andamento del mercato ETS a fornire un’idea della potenziale efficacia di un sistema di carbon pricing adeguato: dal 2019 stiamo assistendo ad un decisa accelerazione del phase out dal carbone nella generazione elettrica di diversi Paesi europei, e alcuni commentatori sostengono che questo stia accadendo anche grazie all’aumento del prezzo della CO2 registrato sul mercato ETS, che sta di fatto rendendo economicamente svantaggioso produrre elettricità dal carbone, soprattutto se da impianti meno efficienti.
Stop Global Warming EU non è una semplice petizione, bensì una Iniziativa dei Cittadini Europei, ovvero una iniziativa di democrazia partecipativa regolamentata dall’UE, sul cui tema in oggetto le istituzioni europee sono chiamate ad esprimersi nel caso di raggiungimento di un minimo di 1 milione di firme.
Le adesioni all’iniziativa Stop Global Warming EU sono ancora aperte sul loro sito.