19 Settembre 2024

Umbria| Le performance per contrastare il cambiamento climatico

Come sta andando l’Umbria nella lotta al cambiamento climatico? Dal database CIRO una panoramica delle performance aggiornate della regione, con punti di forza e fronti su cui migliorare.

EMISSIONI: l’Umbria presenta un livello di assorbimenti naturali più alto della media nazionale, mentre le emissioni totali pro-capite sono leggermente superiori alla media nazionale. 

ENERGIA: nel complesso, l’Umbria ha un mix energetico sostanzialmente allineato con la media nazionale in termini di distribuzione delle fonti, con consumi di carbone praticamente azzerati, mentre i consumi finali di energia pro capite sono piuttosto superiori alla media nazionale, anche a causa dell’alto fabbisogno per il riscaldamento.

RINNOVABILI: nonostante la quota di consumi energetici da rinnovabili (22%) sia superiore rispetto alla media nazionale (18%) e nel corso del 2022 siano state attivate due comunità energetiche, è ancora basso il numero di nuovi kW installati nel 2022. 

EDIFICI: le emissioni settoriali e i consumi medi delle abitazioni sono entrambi di poco superiori alla media nazionale, mentre sia la quota di edifici in classe A che la quota di consumi elettrici sono ancora piuttosto basse. 

INDUSTRIA:  l’Umbria registra una quota di consumi elettrici del settore (pari al 45%) superiore alla media nazionale (42%), mentre in rapporto al valore aggiunto sia le emissioni che i consumi di energia del settore restano ancora superiori alla media nazionale.  

TRASPORTI: buona la performance dell’Umbria sulle immatricolazioni di auto elettriche nel 2022, meno positiva quella sugli altri indicatori del settore, con emissioni settoriali pro-capite superiori alla media nazionale, un tasso di motorizzazione piuttosto elevato e un numero di passeggeri trasportati dal TPL di poco inferiori rispetto alla media. 

AGRICOLTURA: l’Umbria registra una performance nel complesso positiva, con risultati sempre migliori della media nazionale in termini di emissioni settoriali pro-capite, di numero di bovini allevati in rapporto alla popolazione e di impiego di fertilizzanti azotati; la quota di agricoltura biologica è invece di poco inferiore alla media nazionale. 

VULNERABILITA’:  l’Umbria registra il più basso numero in Italia di eventi meteoclimatici estremi in rapporto alla superficie; è anche bassa la quota di popolazione residente in area a rischio alluvione e la quota di suolo consumato; meno positivo il risultato sulle perdite di rete idrica, leggermente più alte della media nazionale. 

Le Regioni giocano un ruolo fondamentale nella partita della neutralità climatica. Per capire come lavorano, quali sono i punti di forza e quali i fronti su cui migliorare, abbiamo sviluppato – in collaborazione con Ispra – il database CIRO (Climate Indicators for Italian RegiOns) che raccoglie per ogni regione tutti i dati su emissioni, energia, rinnovabili, industria, edifici, trasporti, agricoltura, vulnerabilità, suddivisi in 25 indicatori. Per ogni regione è presente inoltre una storia dal territorio, una buona pratica correlata ad una performance positiva della regione. 

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