6 Novembre 2020

Finanziare la neutralità climatica richiede una roadmap chiara, una governance stabile e strumenti efficaci

Si è svolta il 4 novembre nell’ambito degli Stati Generali della green economy 2020 la sessione organizzata da Italy for Climate, in collaborazione con ING Italia, dal titolo “Finanziare la neutralità climatica. La Roadmap di Italy for Climate per orientare i finanziamenti del Recovery Plan”. La sessione si è svolta in modalità digitale e ha concluso la seconda giornata della nona edizione degli Stati Generali della green economy. Le due ore di convegno hanno visto esponenti del governo, delle imprese e delle associazioni di settore confrontarsi sulla necessità di indirizzare i finanziamenti europei per la ripresa economica verso misure green e in favore della lotta al cambiamento climatico, valutando prospettive, opportunità e possibili ostacoli per i diversi attori coinvolti, sia pubblici che privati, fra cui dal mondo della finanza.

A moderare la sessione è stata Sissi Bellomo, giornalista de Il Sole 24 Ore, che ha introdotto l’evento sottolineando l’importanza del tema climatico nell’agenda europea per la ripresa economica da questa crisi, per cui riallineare l’Italia su una Roadmap delle emissioni coerente con gli obiettivi di Parigi assume una condizione di priorità inerente non più solo al contrasto alla crisi climatica.

Ad aprire i lavori è stato Antonio Scino, Capo del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica (DIPE) alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha raccontato come gli obiettivi di sviluppo sostenibile stanno affiancando la programmazione economica del Paese, evidenziando anche come i soggetti pubblici debbano raccogliere la sfida innovativa del Green Deal e supportarla con i propri strumenti, ovvero con una governance chiara, stabile e definita.

Andrea Barbabella, Coordinatore di Italy for Climate, ha poi raccontato la Roadmap climatica di I4C, presentata nel recente Italy Climate Report 2020, sottolineando la necessità di obiettivi climatici chiari e puntuali per i diversi settori dell’economia, in grado di individuare opportunità ed esigenze per indirizzare gli investimenti del Recovery Plan.

Riccardo Fraccaro, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, è poi intervenuto con un video messaggio in cui ha ribadito l’urgenza di adottare misure più incisive per rilanciare l’economia del Paese in ottica di green deal e di dare maggiore stabilità normativa in questa direzione, per questo il Governo sta lavorando per prolungare il Superbonus 110% oltre il 2021.

Monica Frassoni, Presidente della European Alliance to Save Energy, ha indicato la necessità di rendere vincolanti i target sull’efficienza energetica per i Paesi membri, allineandoli alla nuova strategia climatica europea, e di puntare sulla tassonomia per rendere chiari e stringenti i vincoli sui finanziamenti promossi dal Recovery and Resilience Fund.

Mario Nava, Direttore Generale della DG Reform della Commissione europea, ha raccontato il lavoro della DG Reform di recente istituzione. Il mandato principale è quello di definire, sviluppare ed implementare le riforme strutturali nei Paesi membri e supportarli in un pieno e corretto utilizzo dei fondi europei, sottolineando come le iniziative nell’ambito del Green Deal stiano assumendo un ruolo sempre crescente.

Durante la sessione, poi, è stato trasmesso un video nel quale Edo Ronchi (Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile), Catia Bastioli (AD di Novamont) e Veronica Aneris (Director Italy di Transport & Environment) hanno presentato l’Appello firmato da oltre 100 imprese italiane per chiedere ai parlamentari italiani, sia in Italia che in sede europea, di vincolare agli obiettivi climatici gli investimenti per il Recovery and Resilience Fund.

Successivamente si è svolta la tavola rotonda fra esperti tecnici, imprese, mondo della finanza ed istituzioni. La prima a prendere parola è stata Sara Lovisolo, membro del Techincal Expert Group della Commissione europea sulla finanza sostenibile e Group sustainability manager della London Stock Exchange Group, che ha raccontato il processo di costruzione del Regolamento europeo sulla tassonomia e la crescente attenzione da parte del Parlamento europeo, di collegare questo strumento al Recovery and Resilience Fund.

Ha poi preso la parola Maria Elena Camarda, Coordinatrice nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici del DIPE, nucleo di supporto alla programmazione degli investimenti pubblici, che ha condiviso il potenziale della tassonomia come guida fondamentale per indirizzare gli investimenti pubblici. Questo anche per rispondere ad una esigenza di coerenza delle decisioni di investimento pubblico in Italia, spesso prese da istituzioni diverse che hanno quindi bisogno di essere omogeneamente direzionate verso l’obiettivo comune.

Agostino Re Rebaudengo, Presidente di Elettricità Futura, ha ripreso il tema della Roadmap climatica e dei risultati da mettere in campo, evidenziando la necessità di intervenire sui fattori abilitanti quali la burocrazia (in particolare sul tema del permitting degli impianti da fonti rinnovabili) e l’allineamento con le strategie europee. L’Italia infatti, nel periodo 2014-2020 è riuscita ad impiegare solo il 40% delle risorse che avrebbe avuto a disposizione da parte dell’UE.

Anche Michaela Castelli, Presidente di Utilitalia, ha sottolineato l’urgenza di intervenire sullo snellimento della burocrazia e delle tempistiche per mettere in campo i progetti: attualmente gli iter autorizzativi e concessori sono incompatibili con gli obiettivi e le tempistiche del Green Deal, e persiste ancora una forte disomogeneità territoriale fra nord e sud, sulla quale si deve intervenire.

Ha chiuso la tavola rotonda Valerio Capizzi, Head of Energy EMEA di ING Italia, evidenziando come il sistema bancario abbia in passato avuto difficoltà a sostenere il mercato della green economy, in primis quello delle fonti rinnovabili, a causa di un quadro normativo incerto e poco lungimirante. Con obiettivi sfidanti come quelli che ci pone oggi la crisi climatica serve un supporto più strutturato agli investimenti privati e pubblici.

Saranno a breve disponibili i video degli interventi. Nell’attesa è possibile rivedere il video della diretta della Sessione:

 

Di seguito tutte le presentazioni degli speaker:

Presentazione Monica Frassoni

Presentazione Agostino Re Rebaudengo

Presentazione Andrea Barbabella

Presentazione Mario Nava

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