5 Febbraio 2021
Race to Zero: la sfida della neutralità carbonica per le imprese italiane verso la COP26
Si è svolto ieri il webinar “Race to Zero: la sfida della neutralità carbonica per le imprese italiane verso la COP26” promosso e realizzato dall’Ambasciata britannica in Italia e da Italy for Climate per raccontare la campagna delle Nazioni Unite Race to Zero alle imprese italiane in vista della COP26 di Glasgow.
Il webinar, che rappresenta una delle tappe della campagna italiana di promozione di Race to Zero, promossa dall’Ambasciata Britannica in Italia in collaborazione con Italy for Climate, è stato l’occasione per raccontare cos’è Race to Zero alle imprese italiane, spiegarne il ruolo chiave nella prossima COP26, per fornire informazioni su come aderire alla campagna, anche portando l’esperienza di imprese italiane che già ne fanno parte e hanno messo al centro della loro strategia il percorso di decarbonizzazione.
Il confronto tra i diversi ospiti del panel ha messo al centro della discussione come il raggiungimento delle zero emissioni nette entro il 2050 sia un obiettivo climatico imprescindibile e che interessa tutta la società, nel suo insieme, sottolineando il ruolo cruciale delle imprese e gli ampi vantaggi in termini di competitività, reputazione e resilienza che esse possono trarre dall’adesione ad una iniziativa globale di leader nell’azione climatica, come Race to Zero.
Rivedi il webinar di approfondimento:
Vediamo nel dettaglio i singoli interventi:
“Il cambiamento climatico – come ha sottolineato in apertura l’Ambasciatore Britannico Jill Morris – non è una sfida che i governi possono affrontare da soli. È per questo che è stata lanciata la Race to Zero, la corsa verso l’obiettivo di zero emissioni nette, che raccoglie l’impegno di tutti gli attori non governativi. Risolvere la sfida della de-carbonizzazione creerà vantaggi economici e sociali per le aziende che sapranno agire subito e si proporranno come leader nel mercato. Lavorare con l’Italia è cruciale: il belpaese possiede un tessuto produttivo unico, fatto da piccole e grandi eccellenze green. Speriamo perciò che in tanti vorranno aderire alla Race to Zero, la corsa alle emissioni zero, che vedrà le imprese e tutti gli attori non statali al centro del percorso della pre-COP di Milano e del Summit di Glasgow”.
L’intervento di Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, propone una panoramica sui tre principali emettitori mondiali (Cina, usa e Unione Europea) e una riflessione sugli impegni climatici per l’Italia e le necessarie riforme da attuare con il Pinao nazionale di ripresa e resilienza. “Ricordando anche che siamo co-organizzatori, insieme al Regno Unito, della COP 26 per il clima – spiega Ronchi – e che ci dovremmo presentare con le carte in regola a Glasgow a novembre, dovremmo tenere ben presente che gli investimenti e le riforme del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza sono un’occasione da non perdere per affrontare la sfida della neutralità climatica e contrastare una grave minaccia al nostro futuro, creando migliaia di nuovi posti di lavoro, sviluppando innovazione e green economy. Applicando gli indirizzi europei di Next Generation EU è necessario utilizzare realmente il 37% delle risorse disponibili, 78 miliardi di euro, per le impegnative misure necessarie per raggiungere il nuovo target europeo di riduzione dei gas serra del 55% al 2030 e attivare un Green Deal. La Roadmap presentata da Italy for Climate avanza 40 proposte di intervento, articolate nei singoli settori economici, che potrebbero essere utili per migliorare la transizione climatica ed ecologica: pilastro fondamentale del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza”
Tosca Barucco, Ministro plenipotenziario e inviata speciale del Ministero degli Affari esteri per la COP26, ha raccontato l’impegno del Governo italiano in vista della COP26, in particolare con gli eventi preparatori della preCOP e della COP dei Giovani (a Milano fra il 28 settembre e il 2 ottobre). Il primo costituirà una prima importante tappa per le negoziazioni dei governi in vista di Glasgow, mentre il secondo sarà l’occasione per dare spazio e voce alle esigenze e proposte per l’azione climatica dei giovani di tutto il mondo.
Il webinar è poi entrato nel vivo delle questioni più operative e di contenuto della campagna Race to Zero, cominciando con un videomessaggio di Nigel Topping, UN High Level Climate Champion for Climate Action e leader della campagna.
Andrea Barbabella, coordinatore di Italy for Climate, è intervenuto per raccontare le modalità e i criteri di adesione a Race to Zero. Una singola impresa non può aderire direttamente alla campagna, ma deve individuare e scegliere uno dei partner ufficiali dell’iniziativa a cui aderire. Ogni iniziativa ha propri requisiti, modalità e tempistiche, ma tutti devono rispondere ai requisiti minimi della campagna: impegno di carbon neutrality entro il 2050; obiettivo intermedio coerente al 2030; piano di azione da avviare subito e monitoraggio dei progressi. Una volta individuata l’iniziativa partner, l’impresa deve dunque dotarsi di una carbon strategy, che comincia dalla analisi della propria carbon footprint fino ad arrivare alla definizione del target di riduzione delle emissioni e al piano di azione.
Sono poi intervenute due iniziative partner. La prima è stata Elena Stecca per Climate Ambition for 1,5 °C, (una delle iniziative partner di Race to Zero dedicata alle grandi imprese), che ha sottolineato l’importanza di un commitment ampio a livello di organizzazione e di una carbon strategy adeguata e credibile per raggiungere l’obiettivo della carbon neutrality: l’obiettivo è comune, ma le esigenze e gli strumenti a disposizione sono variabili e necessitano di una attenta considerazione. Andrea Petrini è poi intervenuto per SME Climate Hub, l’iniziativa partner di Race to Zero dedicata alle piccole e medie imprese. Nel caso di una impresa più piccola la sfida della neutralità carbonica può apparire più complessa, ma i vantaggi in termini di competitività e resilienza sono anche superiori: dotarsi di una carbon strategy solida per una PMI può significare avere maggiore accesso ai capitali e adeguarsi ai crescenti standard ambientali richiesti dalle grandi imprese della supply chain.
La parola è poi passata ad un panel di quattro imprese italiane che hanno riportato la loro esperienza in quanto già aderenti alla campagna Race to Zero: Filippo Rodriguez, Responsabile sostenibilità di Enel Italia, Nicolas Bargi, CEO di Save the Duck, Davide Bollati, Chairman di Davines, e Lucia Silva, Head of Sustainability and Social Responsibility del Gruppo Generali.
La campagna di promozione di Race to Zero in Italia proseguirà con il prossimo appuntamento dedicato alle città il 25 febbraio, in collaborazione con il Green City Network ed il GSE. Per tutte le informazioni sulla campagna Race to Zero potete scriverci a info@italyforclimate.org
Presentazione di Edo Ronchi, Fondazione per lo sviluppo sostenibile
Presentazione di Andrea Barbabella, Italy for Climate
Presentazione di Elena Stecca, CDP/Ambition Alliance for 1.5 °C