9 Giugno 2023

Nel 2022 in Italia è record di pompe di calore. Perchè è una buona notizia?

Con 500.000 unità, nel 2022 l’Italia si posiziona al primo posto nella classifica europea per quantità di pompe di calore vendute. Ad avvicinarsi ai valori dell’Italia è solo la Francia, mentre gli altri paesi europei seguono con numeri di unità vendute decisamente inferiori.  

Questo dato va nella giusta direzione verso gli obiettivi di decarbonizzazione degli edifici e per questo è uno dei (purtroppo pochi) key trend positivi del 2022 per l’Italia. Infatti, gli edifici sono il settore più energivoro del Paese, dal momento che quasi la metà dell’energia che consumiamo è destinata al parco edilizio: al riscaldamento, al raffrescamento, all’illuminazione e al funzionamento delle apparecchiature elettriche ed elettroniche delle nostre case, innanzitutto, ma anche di uffici, ospedali, scuole e negozi.  

 

Intervenire per ridurre le emissioni degli edifici significa ridurre questi consumi di energia impiegando soluzioni più efficienti e sempre più a zero emissioni, grazie alle rinnovabili. In quest’ottica, la diffusione di tecnologie di elettrificazione quali pompe di calore o fornelli ad induzione permette di ridurre il contributo degli edifici alle emissioni nazionali fino a raggiungere le zero emissioni entro la metà del secolo.  

Il vantaggio nell’utilizzo dell’energia elettrica deriva dal fatto che essa può essere prodotta da un mix di fonti diverse e includere una quota sempre maggiore di fonti rinnovabili: già oggi questa quota ammonta a circa il 40% e già nel 2035 potrebbe raggiungere il 100%, o quasi. Il progressivo aumento delle rinnovabili ha già permesso all’Italia di dimezzare le emissioni relative al consumo di energia elettrica dal 1990 ad oggi. Nonostante il rimbalzo del 2022 (avvenuto causa della crisi dell’idroelettrico e della riapertura delle centrali a carbone), la quantità di emissioni di gas serra per kWh di energia prodotta è destinata a diminuire sempre di più e ad arrivare a circa 50 gCO2/kWh entro il 2030. 

Le pompe di calore in questo contesto sono fondamentali perché permettono di riscaldare e raffrescare le nostre case in maniera totalmente elettrica, andando a sostituire l’impianto di riscaldamento tradizionale e rendendo la nostra abitazione sempre più “carbon zero ready”. Significa che potenzialmente già oggi (se contestualmente alle pompe di calore installiamo anche il nostro pannello fotovoltaico) o al più tardi nel 2035 (cioè quando il mix di generazione elettrica nazionale diventerà interamente rinnovabile) le nostre case possono essere davvero a zero emissioni.  

Questo key trend del 2022 dunque è una buona notizia, ma è necessario uno sforzo ancora maggiore: se vogliamo raggiungere gli obiettivi climatici al 2030, per decarbonizzare davvero il parco edilizio, di pompe di calore ogni anno dovremo installarne almeno il doppio di quanto abbiamo fatto nel 2022. 

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