22 Aprile 2021

Allarme IEA: nel 2021 aumento record emissioni CO2, in arrivo l’effetto rebound

Le emissioni globali di anidride carbonica da consumi energetici potrebbero crescere di 1,5 miliardi di tonnellate nel 2021, il secondo aumento più alto della storia dopo quello del 2010 che seguì la crisi finanziaria. L’allarme lo lancia l’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) in concomitanza con il vertice mondiale sul clima organizzato dal presidente Usa, Joe Biden in occasione della Giornata della Terra.

L’ultimo aggiornamento della Global Energy Review 2021 della IEA stima che le emissioni di CO2 potrebbero aumentare di quasi il 5% quest’anno arrivando a oltre 33 miliardi di tonnellate e tornando così ai livelli precedenti alla pandemia. Queste prime stime confermano dunque i timori avvertiti negli ultimi mesi da molti esperti, inclusa la stessa IEA: la riduzione delle emissioni di CO2 registrata nel 2020 (-6% secondo gli ultimi dati) sarebbe stata solo temporanea e, in concomitanza di una ripresa economica “business as usual” senza interventi correttivi green, le emissioni avrebbero fatto registrare un significativo effetto rebound (cioè un effetto “rimbalzo”) tornando ai trend degli ultimi anni e compromettendo il raggiungimento degli obiettivi climatici del prossimo decennio.

Le stime per il 2021 della IEA si basano su un’analisi in tempo reale dei trend di crescita economica e del settore energetico. Il quadro che ne emerge, infatti, è conseguente all’accelerazione delle vaccinazioni Covid-19 in molte delle principali economie e le risposte fiscali diffuse alla crisi che stanno aumentando le prospettive di crescita economica e portando a un rimbalzo della domanda di energia nel 2021

La domanda globale di energia, secondo la IEA, è destinata ad aumentare del 4,6% nel 2021, guidata dai mercati emergenti e dalle economie in via di sviluppo, spingendola persino al di sopra (+0,5%) dei livelli 2019. La domanda di tutti i combustibili fossili è destinata a crescere in modo significativo nel 2021, con il carbone (+4,5%) e il gas (+3,2%) destinati a superare i livelli del 2019. Anche il petrolio è in ripresa (+6,2%), dopo il forte crollo registrato nel 2020 ma è l’unica fonte fossile a rimanere al di sotto dei livelli 2019, a causa della mobilità ancora limitata, soprattutto nell’aviazione. L’aumento complessivo delle emissioni di CO2 nel 2021 (+1,5 miliardi di tonnellate) sarà causato soprattutto dal rimbalzo del petrolio (+0,7 miliardi di tonnellate di CO2) e del carbone (+0,6 miliardi di tonnellate di CO2).

Il significativo rebound del carbone avverrà soprattutto nel settore elettrico e porterà la domanda di questo fossile oltre i livelli del 2019, vicino al massimo storico del 2014. Oltre l’80% della crescita della domanda di carbone nel 2021 dovrebbe provenire dall’Asia, guidata dalla Cina. Anche l’uso del carbone negli Stati Uniti e nell’Unione europea subirà un rimbalzo rispetto al calo del 2020, ma rimarrà ben al di sotto dei livelli pre-crisi. Il gas naturale è il fossile che registra il più alto effetto rebound rispetto al 2019 (+1,3% rispetto ai livelli pre-crisi), soprattutto trainata dalla ripresa della produzione industriale in tutto il mondo, in particolare nei mercati emergenti.

La generazione di elettricità da fonti rinnovabili dovrebbe aumentare di oltre l’8% nel 2021, rappresentando oltre la metà dell’aumento della fornitura complessiva di elettricità a livello mondiale. Il più grande contributo a tale crescita proviene dal solare e dall’eolico, che, come afferma la IEA, potrebbero raggiungere quest’anno la più grande crescita annua nella storia. Si prevede che la produzione di elettricità dal vento aumenterà di 275 terawattora (+17%) rispetto al 2020, mentre l’elettricità da solare fotovoltaico aumenterà di 145 terawattora (+18%). La loro produzione combinata dovrebbe raggiungere più di 2800 terawattora nel 2021.

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