24 Febbraio 2025

Come accelerare la transizione? La parola ai giovani imprenditori

Lo scorso 20 febbraio, insieme ad AIDAF (Associazione delle imprese familiari italiane), abbiamo incontrato e discusso con una quindicina di giovani imprenditori e imprenditrici provenienti da diverse realtà familiari del Paese, per confrontarci con loro sulla transizione energetica e i falsi miti che ancora ne ostacolano il percorso.

L’incontro ha rappresentato un momento di confronto non solo sulle barriere che rallentano il percorso verso la decarbonizzazione, ma anche su alcune possibili proposte per favorire il coinvolgimento delle imprese in questo cambiamento. Tra gli ostacoli emersi, i partecipanti hanno segnalato l’influenza delle lobby; l’inerzia legata alla pigrizia e ad abitudini consolidate nelle aziende; la distanza percepita degli obiettivi climatici (spesso proiettati troppo nel lungo periodo) e la tendenza ad attendere l’arrivo di incentivi prima di agire. È emerso anche il tema della disinformazione climatica, alla quale abbiamo dedicato il progetto “Falsi Miti sulle Rinnovabili”, poiché ritenuta una delle principali minacce alla prosperità globale nel medio periodo, secondo il World Economic Forum.

Quando abbiamo affrontato il ruolo degli attori globali nel processo di decarbonizzazione, diversi partecipanti si sono detti convinti che l’Unione Europea fosse l’unico vero protagonista della transizione, rimanendo sorpresi nel conoscere i dati relativi alla Cina, che ha individuato in questo processo una leva strategica per rafforzare il proprio peso economico globale. Attualmente, infatti, la Cina concentra il 54% degli investimenti mondiali nelle energie rinnovabili, produce l’84% dei pannelli fotovoltaici e oltre il 70% delle auto elettriche.

Il dialogo ha portato anche alla luce alcune proposte per rendere la transizione più concreta e accessibile alle imprese: la richiesta di un pacchetto di incentivi strutturato, in grado di sostenere le imprese nei costi iniziali senza comprometterne la competitività; l’importanza di adottare in azienda una visione strategica di lungo periodo; la promozione di best practice già esistenti e l’evoluzione da un approccio aziendale individualista a modelli collaborativi.

La conclusione condivisa è stata chiara: per affrontare davvero la sfida climatica, occorre capire che la transizione energetica rappresenta un vantaggio e una creazione di valore, non solo economico. E chi meglio dei giovani imprenditori e imprenditrici può ripensare gli attuali modelli di business e trasformare questa sfida in un’opportunità concreta di crescita e di futuro per le proprie imprese?

 

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