12 Maggio 2025
Dipendenza energetica: in calo nel 2024 grazie alle rinnovabili
L’Italia si conferma fra i Paesi europei con la più alta dipendenza energetica dall’estero, anche se nel 2024 il dato è stimato in calo per il secondo anno di fila, trainato dalle crescenti installazioni di impianti a fonti rinnovabili, soprattutto fotovoltaici.
Uno dei dati più importanti che emerge dalla sesta edizione del Report “I 10 key trend sul clima in Italia” riguarda proprio la dipendenza energetica. Questo indicatore misura quanto uno Stato deve affidarsi all’import dall’estero per soddisfare il proprio fabbisogno energetico. Le elaborazioni di Italy for Climate, a partire dai bollettini forniti dal Ministero per l’ambiente e la sicurezza energetica, hanno stimato che nel 2024 il 72% della domanda energetica italiana sia stata soddisfatta dalle importazioni dall’estero, in particolare di combustibili fossili (gas, petrolio, carbone). Un valore che rappresenta il minimo storico, più basso rispetto al dato registrato in tempo di covid e in calo rispetto di 7 punti percentuali rispetto al picco del 79% di due anni fa.
La situazione energetica italiana è ancora dominata dai combustibili fossili, e disponendo di riserve nazionali particolarmente esigue, è costretta a importarli dall’estero. Ridurre la dipendenza energetica significa anche ridurre i rischi della propria economia, essendo meno suscettibili a improvvisi squilibri geopolitici come abbiamo sperimentato nel 2022 allo scoppio della guerra in Ucraina.
L’Italia è da sempre uno dei Paesi europei con la maggiore dipendenza energetica dall’estero. Per un Paese come il nostro scarso di giacimenti fossili, la dipendenza dall’estero rimane uno scoglio difficile da abbattere. L’andamento storico di questo indicatore mostra come una riduzione significativa e stabile si sia ottenuta solo nel periodo 2010-2014, in concomitanza dell’installazione di una notevole nuova capacità rinnovabile. La seconda importante riduzione la stiamo vivendo in questo periodo. Infatti, con il calo di 7 punti percentuali in due anni, la dipendenza energetica ha raggiunto il minimo storico, trainata nuovamente da importanti installazioni di nuova capacità elettrica rinnovabile (+13,2 GW tra 2023 e 2024), guidata in primis dalle nuove installazioni di fotovoltaico allacciate alla rete.
Guardando al quadro dei partner commerciali da cui l’Italia dipende per l’energia, nel 2024 l’Algeria si conferma il primo Paese per import (circa 20 Mtep, pari al 16%), seguito dall’Azerbaigian (14%) e dalla Libia (12%). L’Algeria aveva ottenuto il primato scalzando la Russia – storico fornitore di gas, petrolio e carbone – dopo che l’Italia aveva diversificato il proprio approvvigionamento in seguito all’invasione russa in Ucraina. Tuttavia, la Russia nel 2024 ricompare tra i primi 10 importatori di combustibili fossili. L’Italia dal 2023 non acquista più carbone e greggio dalla Russia, ma nel 2024 ha raddoppiato l’acquisto di gas russo (4,6 Mtep, pari al 4% dei combustibili importati).
Le fonti rinnovabili si confermano l’antidoto più efficace per contrastare la nostra dipendenza energetica Infatti, Italy for climate, nel report “Da dove viene la nostra energia?” ha stimato che, perseguendo la transizione energetica e raggiungendo gli obiettivi di efficientamento energetico e rinnovabili posti per il 2030, l’Italia sarebbe in grado di soddisfare la maggior parte del proprio fabbisogno tramite le risorse nazionali, grazie alle fonti rinnovabili.