24 Giugno 2022
Emissioni di gas serra: come sta andando l’Italia?
Giornate bollenti e temperature oltre la media stagionale: il principale responsabile del riscaldamento globale sono le emissioni di gas ad effetto serra, che una volta prodotte rimangono intrappolate in atmosfera e surriscaldano le temperature. Come sta andando l’Italia sulle emissioni?
Il nostro Paese ha una performance sulle emissioni di gas serra abbastanza positiva rispetto agli altri partner europei, come emerge dall’Italy Climate Report 2021. Infatti in termini di emissioni pro capite, l’Italia si attesta a 7 tonnellate di CO2 (tCO2) per abitante, al di sotto della media europea (8,1) e di poco superiore alla Francia e alla Spagna. Anche in termini di intensità carbonica del Pil, cioè di emissioni prodotte per ogni unità di Pil nazionale, l’Italia con 258 tCO2/M€ si trova al di sotto della media europea (288) e di quasi tutti gli altri partner, sempre ad eccezione della Francia su cui però incide il peculiare mix energetico con il nucleare.
E’ importante però notare che questi risultati sono solo in parte frutto delle politiche di decarbonizzazione che sono state realizzate negli ultimi decenni.
La performance tutto sommato positiva dell’Italia sulle emissioni dipende anche molto da una condizione di partenza favorevole, grazie ad un clima più mite e ad un tessuto produttivo storicamente meno intensivo dal punto di vista energetico. Già nel 1990 (anno di avvio delle misurazioni su questi temi), infatti, il livello di emissioni del nostro Paese era più basso dei partner UE. E negli ultimi trent’anni, in Italia la riduzione delle emissioni è stata ben più modesta della media europea e degli altri partner – ad eccezione della Spagna che ha avuto un trend di crescita, economico oltre che sule emissioni, in controtendenza.
A livello europeo i fattori chiave che contribuiscono alla riduzione di emissioni sono l’uso crescente di energie rinnovabili, l’uso di combustibili fossili a minore intensità di carbonio e il miglioramento dell’efficienza energetica, i cambiamenti strutturali nell’economia, la minore domanda di riscaldamento dovuta agli inverni più caldi in Europa – come sottolineato in un recente report della European Environment Agency (EEA).
Anche se tutti i Paesi faticano a stare al passo con gli obiettivi europei, l’Italia è fra i Paesi che più hanno rallentato il passo negli ultimi anni e molti sforzi dovranno essere messi in campo per riallinearsi alla media europea e per implementare politiche che possano permetterci di rispettare l’obiettivo del -55% rispetto al 1990.
Le emissioni nazionali di gas serra infatti dovranno passere dagli attuali 418 a 232 MtCO2eq nette entro il 2030 (considerando 11 MtCO2eq di assorbimenti). Un obiettivo estremamente ambizioso che richiede interventi eccezionali da realizzare in tutti i settori in percentuale variabile: da circa il -30% dei trasporti e dell’agricoltura, al dimezzamento e oltre dell’industria e degli edifici.