30 Novembre 2022

I comportamenti per contrastare la crisi climatica

Cosa possiamo fare per contrastare la crisi? Si tende a credere che per agire contro il cambiamento climatico servano leggi, norme, politica, ma spesso non pensiamo che ci sono delle azioni che possiamo fare senza sforzo, che possono davvero cambiare le cose. Perché le piccole cose moltiplicate per un miliardo di persone hanno un effetto incredibilmente ampio. Tutto questo diventa oggi oggetto di studio e di analisi per le discipline di scienze comportamentali, soprattutto perché la diffusione di comportamenti virtuosi è più semplice grazie all’aiuto delle tecnologie. Ad esempio, se tutto il globo decidesse di non lasciare gli apparecchi elettronici in stand-by, si risparmierebbe la stessa quantità di energia prodotta annualmente da quattro centrali nucleari. In Italia, un gesto così poco impegnativo moltiplicato per milioni di persone apporterebbe dei risultati in termini di riduzione delle emissioni.

Siamo anche più informati: alcune app sono in grado di valutare il nostro stile di vita e di farci capire quanto possiamo migliorare il pianeta con qualche piccola azione: ci mostrano come cambia la nostra impronta ecologica anche con il minimo sforzo. In alcune imprese queste app sono usate dai dipendenti e si conferisce un premio a fine anno al dipartimento che ha ridotto di più la CO2 rispetto agli altri. Fare delle challenges è un buon modo per esercitarsi ad essere virtuosi. La tecnologia non ci aiuta solo a misurare l’effetto delle azioni, ma ci indirizza anche verso comportamenti diversi.
Per quanto riguarda le imprese, esse stanno modificando il loro approccio verso la tematica ambientale: se prima il rispetto dell’ambiente era regolato più che altro da leggi, oggi volontariamente le imprese cercano di capire come sviluppare progetti positivi per l’ambiente stesso, avvalendosi anche qui dell’aiuto della tecnologia. Ad esempio, un’azienda che si trova fuori dal centro della città con una app di “carpooling” mette in contatto i dipendenti che fanno gli stessi tragitti e da un premio a fine anno a chi risparmia più emissioni CO2 con il carpooling.

Gli strumenti tecnologici non ho solo il pregio di misurare per indirizzare le azioni del singolo, ma le informazioni raccolte possono essere condivise con chi deve prendere le decisioni. Un esempio: abbiamo sviluppato in un parco nazionale una app con cui i turisti possono mandare delle foto sulle specie di impollinatori incontrate durante la loro visita alla direzione del parco e aiutare il parco a monitorare lo stato della biodiversità. Questo è ciò che si definisce “Citizen Science” ed è innovativo perché fino a pochi anni fa, sempre per rimanere in tema dell’esempio, per capire se le popolazioni di api fossero in aumento o in declino avremmo dovuto mobilitare risorse economiche e temporali maggiori. Abbiamo quindi ottimizzato il processo. Queste iniziative sono anche un modo per coinvolgere di più il cittadino e stimolare la sua partecipazione.

Attenzione però a non cadere nella trappola del “greenwashing”, soprattutto per quanto riguarda l’impegno delle imprese. Questa espressione oggi è diventata diffusissima perché tutti i produttori, capita la premura dei consumatori verso la produzione sostenibile sono improvvisamente diventati green, almeno nella comunicazione. Il cittadino è spesso in difficoltà nel capire se veramente un acquisto sia green oppure no. Quando si deve scegliere un prodotto, un servizio o un’impresa ci fidiamo di quello che vediamo nella comunicazione. Ma quello che vediamo è in molti casi forzato. Non è facile orientarsi in un mercato così ricco di stimoli improvvisamente environmental friendly. Dobbiamo essere doppiamente vigili e informarci il più possibile, non dando per scontato che tutto ciò che leggiamo in etichetta sia vero.

Il contenuto di questo articolo è stato estratto dalla puntata del 30/11/2022 del programma radiofonico “Io, Chiara e il Green”. Ogni mercoledì la conduttrice Chiara Giallonardo intervista un esperto del team di Italy For Climate su temi di attualità legati a clima ed energia. In questa puntata è stato ospite Raimondo Orsini, direttore della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. Puoi riascoltare la puntata su Rai Play Sound.

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