11 Dicembre 2020

Il clima in cima alle preoccupazioni degli italiani ai tempi del COVID, sondaggio SWG

Anche nei tempi del Covid i cambiamenti climatici sono in cima alle preoccupazioni degli italiani. Nell’ anno della pandemia, infatti, per il 74% degli italiani clima e malattie infettive sono considerate le due principali sfide globali del momento, a testimoniare che l’attenzione nei confronti del clima cresce, nonostante le preoccupazioni per la crisi sanitaria.

Questo quanto emerge da un sondaggio tra gli italiani sul tema dei cambiamenti climatici in preparazione della COP 26 del 2021, condotto dall’ istituto di ricerca SWG, illustrata da Rado Fonda, Research Director di SWG e presentata nei giorni scorsi all’Ambasciata Britannica.

L’indagine è stata condotta a fine ottobre, in modalità digitale e su un campione di 1000 soggetti maggiorenni residenti in Italia . La ricerca è nata con lo scopo di capire se, in una fase di crisi economica e sanitaria mai sperimentata prima, i temi ambientali e climatici siano passati in secondo piano o meno.

Secondo l’indagine, il problema dei cambiamenti climatici è considerato di gravità massima da un italiano su due e circa 9 italiani su 10 sperano in un maggior coinvolgimento da parte di tutti i cittadini nel tutelare il clima e l’ambiente e 3 intervistati su 4 ritengono che l’azione del singolo sia importante a tal proposito. Circa l’86% degli italiani, inoltre, si dice preoccupato per il riscaldamento del pianeta, le donne più degli uomini (90% contro 81%) e 8 intervistati su 10 credono che l’allarmismo che si è creato per le sorti del pianeta sia consono allo stato attuale dell’ambiente e del clima.

Quanto detto è confermato dal fatto che gli italiani di fronte alla scelta tra il miglioramento dell’ambiente e la crescita dell’occupazione, si schierano equamente tra le due problematiche (49% vs 51%). Il risultato di questa indagine dimostra che la maggior parte degli italiani ha a cuore il tema ambientale e dei cambiamenti climatici e un dato da sottolineare è che le persone maggiormente attente a tali temi siano i giovani (18-24) e gli anziani (over 64), generalmente laureati.

“E’ interessante notare – ha commentato l’Ambasciatore britannico Jill Morris – come la consapevolezza delle sfide e delle opportunità legate alla lotta ai cambiamenti climatici sia ormai fortemente radicata nelle opinioni della maggior parte degli italiani, soprattutto dei più giovani. Tra tanti spunti, emerge l’importanza del ruolo che ognuno può e deve svolgere, e del contributo individuale attraverso scelte quotidiane che possono fare la differenza. Peraltro –ha proseguito l’ambasciatore– l’attuale crisi economica, innescata e amplificata nel corso degli ultimi mesi dalla grave pandemia tutt’ora in corso, non può prescindere da una strategia globale per una ripresa sostenibile. È a questo che Regno Unito e Italia stanno attivamente lavorando, nell’ambito di una partnership che auspichiamo porti al successo del summit COP26 del prossimo anno. Essere consapevoli della spinta che viene dai cittadini sarà di ulteriore sprone a cogliere le opportunità per i nostri due paesi nel 2021, quando Regno Unito e Italia avranno l’occasione di guidare la comunità internazionale anche nell’ambito delle nostre rispettive presidenze del G7 e del G20”.

Alla presentazione è intervenuta Tosca Barucco, Inviata Speciale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, per ricordare i due eventi che si terranno in Italia nel 2021 in anticipazione della COP26: la “pre-COP” e “Youth for Climate: Driving Ambition”.

In conclusione, Pierluigi Puglia, capo della comunicazione del governo britannico in Italia, ha ricordato l’appuntamento con il Climate Ambition Summit del 12 dicembre 2020 in cui i maggiori leader mondiali, imprese e società civile discuteranno di nuovi e ambiziosi impegni per il raggiungimento dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, a 5 anni dalla sua sottoscrizione.

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