24 Luglio 2023

PNIEC, Piano nazionale energia e clima – Stakeholder Forum I4C

PNIEC stakeholder forum

Lo scorso 20 luglio si è svolto l’appuntamento dello Stakeholder Forum sul Clima di Italy for Climate sul nuovo Piano nazionale energia e clima (PNIEC), dedicato al confronto con associazioni e organizzazioni nazionali.

L’incontro è stata l’occasione per un primo confronto sulla bozza aggiornata di PNIEC che il Ministero per l’ambiente e la sicurezza energetica ha reso pubblica lo scorso 19 luglio. Secondo le indicazioni europee l’iter dovrà concludersi a giugno 2024, con la pubblicazione del Piano definitivo. 

L’introduzione all’incontro è stata curata da Italy for Climate, che ne ha delineato i riferimenti principali sia in tema di obiettivi nazionali (riduzione delle emissioni, crescita delle rinnovabili, efficienza energetica, elettrificazione) che di obiettivi e proposte settoriali (industria, edifici, trasporti, agricoltura, settore elettrico), anche nel confronto con la Roadmap per la neutralità climatica dell’Italia.

Andrea Barbabella – Analisi introduttiva sulla nuova bozza di PNIEC | LINK ALLA PRESENTAZIONE

Come spesso accade, specie per documenti così estesi, le valutazioni emerse nel dibattito sono risultate variegate. In generale sia il quadro degli obiettivi che quello delle politiche sono ai più apparsi insufficienti, non solo come livello di ambizione rispetto al percorso delineato dal Green Deal europeo, ma anche come esaustività di informazioni nella parte di definizione delle politiche. In parte, queste carenze sono giustificate dall’impostazione diversa con cui è stato redatto questo Piano: diversamente dalle edizioni precedenti, lo scenario di piano è stato costruito a partire dalle politiche attualmente vigenti o programmate (e non a partire dagli obiettivi finali). Se ne evince, dunque, che in vista del Piano definitivo si dovrà lavorare molto sull’individuazione di politiche e interventi che siano in grado di colmare il forte gap che attualmente sussiste tra le azioni messe in campo e gli obiettivi che dovremmo raggiungere al 2030. Se da un lato questa impostazione può essere utile ad individuare con più efficacia in quali ambiti o settori bisogna accelerare per raggiungere gli obiettivi climatici, dall’altro aumenta fortemente il rischio di lavorare sulle politiche in riferimento ad obiettivi poco ambiziosi e incompatibili con la crisi climatica in corso: si tratterebbe di un rischio non solo per il contributo concreto che l’Italia può dare alla lotta al cambiamento climatico, ma anche per tutti i benefici economici, sociali e di innovazione che potremo trarre da questo percorso solo se saremo in grado di metterci alla guida.

Durante il confronto con gli aderenti allo Stakeholder Forum e i promotori di Italy for Climate sono emerse diverse riflessioni, sia generali che specifiche di alcuni settori, che saranno approfondite nel corso dei prossimi appuntamenti dedicati al PNIEC. In particolare, alcuni degli spunti emersi hanno riguardato:

  • l’inadeguatezza di alcuni degli obiettivi cardine di dercabonizzazione, primo fra tutti quello di riduzione delle emissioni: la bozza di PNIEC stima un taglio del 40% rispetto al 1990, praticamente uguale alla scorsa versione del Piano (risalente al 2019, pari a -37%) e ancora molto inferiore all’obiettivo europeo (-55%);
  • la considerazione troppo limitata delle emissioni non energetiche: sebbene quelle energetiche (cioè connesse ai consumi di energia) costituiscano ancora oggi l’80% di tutte le emissioni nazionali (in Italia e non solo), quelle non energetiche per alcuni settori come industria e agricoltura possono essere particolarmente rilevanti e sono spesso quelle cd. hard to abate, su cui dobbiamo lavorare fin da subito, con ricerca e investimenti, per avere tecnologie efficaci nel ridurre al minimo queste emissioni;
  • in conseguenza al punto precedente, la considerazione troppo limitata data al settore agricolo: pur contribuendo oggi alle emissioni nazionali meno di altri settori (con un peso pari a circa il 10%) e soprattutto con emissioni non energetiche, si tratta di un settore chiave per la decarbonizzazione anche in ottica di integrazione fra politiche di mitigazione e politiche di adattamento, non può essere tralasciato né se ne può immaginare un contributo pressoché nullo alla decarbonizzazione del Paese (come previsto dall’attuale bozza);
  • la mancanza generale di politiche aggiuntive e ambiziose di decarbonizzazione, particolarmente dirimente per i settori per i quali si stima un contributo alla riduzione delle emissioni molto importante al 2030, riportando solo politiche correnti (che in quest’ottica possono essere definite business as usual);
  • l’impostazione, soprattutto per l’industria, troppo orientata ai grandi impianti e grandi operatori e poco attenta alle necessità, come anche alle potenzialità, del tessuto economico delle imprese piccole e medie;
  • la mancanza di informazioni adeguate e coerenti su modalità e fonti di finanziamento, particolarmente cruciali per gli obiettivi più ambiziosi come quelli sull’auto elettrica (6,6 milioni di auto elettriche e ibride al 2030);
  • lo scarso coinvolgimento degli stakeholder di settore e associativi in questa prima fase di stesura della bozza, che auspicabilmente potrà migliorare nei 12 mesi di lavoro in vista della versione finale del Piano.

Gli incontri dello Stakeholder Forum sul Clima si svolgono su inviti e coinvolgono i rappresentanti della società civile, insieme ai Promotori di Italy for Climate e ai partner tecnici dell’iniziativa. Gli incontri affrontano di volta in volta questioni sia di carattere generale che di carattere più specifico o settoriale, prendendo spunto dalle proposte di obiettivi climatici e di interventi presenti nella Roadmap per la neutralità climatica di Italy for Climate.

Hanno già aderito al Forum oltre 30 fra le principali realtà associative del panorama nazionale: Legambiente, WWF, Greenpeace, Transport & Environment, Kyoto Club, Coordinamento Free, CGIL, CISL, UIL, Confindustria, Assocarta, CNA, Confartigianato, Confcooperative, Altroconsumo, Adiconsum, ANCE, FIRE, Elettricità Futura, Anev, Fiper, Assoidroelettrica, Assoesco, Green Building Council, ANFIA, UNEM, Assobioplastiche, Coldiretti, Confagricoltura, CIA-Agricoltori Italiani, Global Compact Network Italia, Forum per la Finanza Sostenibile.

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