7 Ottobre 2022
Vecchie, poco elettriche, ma soprattutto troppe: le auto in Italia
Le principali responsabili delle emissioni nazionali legate ai trasporti sono le nostre automobili. Analizzare come è composto il parco circolante e come sta evolvendo il mercato nazionale può fornire qualche spiegazione sul perché il trasporto su strada in Italia segue ancora un modello di mobilità particolarmente insostenibile, oltre che qualche indicazione sulle politiche di mobilità che possono essere attuate per imprimere finalmente anche nel nostro Paese una svolta in termini di decarbonizzazione nel settore dei trasporti.
Un primo aspetto è legato alla vetustà delle automobili circolanti. In Italia un’autooggi ha in media 11,8 anni, valore in linea con la media europea ma superiore ad altri Paesi UE, in particolare alla Germania (9,8 anni) e alla Francia (10,3 anni). Questo dato si riflette anche sulle performance ambientali dei nostri veicoli, come dimostrano i dati prodotti dall’ACI, secondo cui circa il 30% delle automobili circolanti in Italia rientra ancora in una categoria inferiore a EURO-3, mentre solo circa il 25% del parco è costituito da auto di categoria EURO-6, cioè immatricolate negli ultimi cinque anni.
Negli ultimi anni alcune cose stanno cambiando e anche da noi si stanno diffondendo sempre di più le automobili ad alimentazione alternativa, incluse quelle ibride (Hybrid Electric Vehicles – HEV) ed elettriche (Battery Electric Vehicles – BEV e Plug-In Hybrid Vehicles – PHEV). Per la prima volta in Italia sono state vendute nel 2021 quasi 140 mila auto elettriche in un anno e questo segmento di mercato ha raggiunto quello della vendita di auto a GPL e a metano (su cui l’Italia storicamente detiene un primato di immatricolazioni in Europa). Tuttavia su questo l’Italia si trova in una posizione decisamente arretrata in Europa, pure se negli ultimi anni sta guadagnando terreno: nel 2021, solo il 9,4% delle nuove automobili immatricolate in Italia erano elettriche (BEV e PHEV), la metà della media UE (18%) e oltre 3 volte più basso della media tedesca (26%).
Ma soprattutto con i suoi 40 milioni di automobili in circolazione sulle strade, l’Italia detiene un triste record in Europa: è fra i Paesi con il più alto tasso di motorizzazione, cioè con il numero più alto di automobili in proporzione alla popolazione. La media europea, infatti, si ferma a 560 automobili ogni 1.000 abitanti, mentre in Italia arriviamo a 666. Francia e Germania si trovano anch’esse sopra alla media UE, anche se di poco (rispettivamente 570 e 580), la Spagna ha un tasso di motorizzazione inferiore alla media di 532.
Finché non interveniamo strutturalmente sul nostro modello di mobilità riducendo la nostra dipendenza dall’auto (e di conseguenza, il tasso di motorizzazione), sarà molto difficile riuscire a tagliare significativamente le emissioni di questo settore e restituire le nostre città a chi le abita, non a chi ci parcheggia.