14 Aprile 2023
PNACC: Italy for Climate partecipa alla consultazione
Lo scorso gennaio il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica ha pubblicato il Piano Nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (PNACC), un aggiornamento della versione del 2018 a cui non si era dato seguito, sottoponendolo a pubblica consultazione.
Noi di Italy for Climate abbiamo partecipato proponendo le nostre valutazioni, elaborate anche a valle di due incontri sulle esigenze di adattamento climatico di alcuni settori economici particolarmente vulnerabili alla crisi climatica: lo Stakeholder Forum sul clima, organizzato in collaborazione con il Green City Network, e un secondo appuntamento organizzato sempre dal network Green City dedicato al confronto con città ed enti locali.
L’Italia è un hotspot climatico e sta subendo un trend di aumento delle temperature molto accelerato rispetto alla media globale. Per la prima volta nel 2022 – come è emerso dal Report 10 key trend – abbiamo raggiunto una temperatura media di 14 °C, la più alta di sempre: significa che è aumentata già di almeno 2 °C negli ultimi 40 anni. Il 2022 è stato anche l’anno della più grave siccità degli ultimi 500 anni in Europa e abbiamo raggiunto un nuovo record: sono stati oltre 3 mila gli eventi climatici estremi registrati in Italia in un solo anno.
Dati che dimostrano quanto sia urgente individuare strategie di adattamento alla crisi.
Le valutazioni di maggior rilievo proposte per la consultazione riguardano:
- interventi strutturali – a cui il piano dedica un’attenzione limitata, fattore potenzialmente critico che potrebbe incidere sull’effettiva efficacia del piano
- mancanza di gerarchia delle azioni – che sono state valutate solo secondo i criteri di efficacia, efficienza economica, effetti di secondo ordine, performance in presenza di incertezza, e considerazioni per l’implementazione politica
- finanziamento delle azioni presentate – assenza di indicazioni precise rispetto alla messa in atto del Piano
- Osservatorio – nel piano si parla di una struttura ad oggi non esistente, che potrebbe non avere le caratteristiche adeguate e che comunque richiede tempistiche di insediamento che rendono il Piano potenzialmente implementabile non prima del 2025
- indicatori di avanzamento ed efficacia – che mancando di riferimenti metodologici, obiettivi e tempi, non consentono di valutare l’effettiva implementazione.