12 Gennaio 2023

Il nuovo Piano di adattamento ai cambiamenti climatici

Il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica ha pubblicato il Piano Nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (PNACC), un aggiornamento della versione del 2018 a cui non si era dato seguito.

L’anno che si è appena concluso è quello in cui gli effetti della crisi climatica sono stati più evidenti agli occhi di tutti. Abbiamo registrato la peggiore siccità che ha colpito l’Europa negli ultimi 500 anni, la crescita delle temperature nelle città italiane è stata molto più alta della media nazionale, con aumenti dell’ordine dei +2°C rispetto alla media 1971-2000, le alluvioni. Il documento mette in evidenza questi aspetti con riferimento ai principali eventi eccezionali e spesso tragici dell’ultimo anno che hanno contributo a chiarire l’urgenza di azioni immediate e concrete per affrontare la crisi del clima.

piano di adattamento climaticiI cambiamenti climatici rappresentano una delle sfide più rilevanti da affrontare sia a livello globale sia nel territorio italiano.

Adattamento significa anticipare gli effetti avversi dei cambiamenti climatici e adottare misure adeguate a prevenire o ridurre al minimo i danni che possono causare oppure sfruttare le opportunità che possono presentarsi.

L’obiettivo del PNACC è fornire un quadro di indirizzo nazionale per l’implementazione di azioni finalizzate a ridurre al minimo i rischi derivanti dai cambiamenti climatici, migliorare la capacità di adattamento dei sistemi naturali, sociali ed economici nonché trarre vantaggio dalle eventuali opportunità che si potranno presentare con le nuove condizioni climatiche.

Il Piano pone le basi per una pianificazione di breve e di lungo termine. In particolare individua un insieme di 361 azioni che rispondono a diversi obiettivi: 

  • definire una governance nazionale per l’adattamento
  • migliorare e mettere a sistema il quadro delle conoscenze sugli impatti dei cambiamenti climatici
  • definire le modalità di inclusione dei principi, delle azioni e delle misure di adattamento ai cambiamenti climatici nei Piani e Programmi nazionali, regionali e locali per i settori d’azione individuati
  • definire modalità e strumenti settoriali e intersettoriali di attuazione delle azioni del piano ai diversi livelli di governo.

Alle azioni individuate dagli esperti nel piano è stata applicata una metodologia di valutazione che ha portato all’attribuzione, ad ogni singola azione, di un giudizio di valore (basso, medio, medio-alto e alto) rispetto ad alcuni criteri selezionati nell’ambito della letteratura disponibile (efficienza, efficacia, effetti di secondo ordine, performance in presenza di incertezza, implementazione politica).

Le azioni sono state suddivise in due tipologie principali: azioni di tipo A (soft) – che non richiedono interventi strutturali – e azioni di tipo B (non soft – green o grey). Le 361 azioni sono state poi assegnate alle seguenti 5 macro-categorie che ne individuano la tipologia progettuale:

  • informazione
  • processi organizzativi e partecipativi
  • governance
  • adeguamento e miglioramento di impianti e infrastrutture
  • soluzioni basate sui servizi ecosistemici, ecosistemi fluviali, costieri e marini, riqualificazione del costruito.

L’insieme delle azioni è consultabile consultabile tramite il database presente nell’Allegato A.

Il documento passa ora alla fase della consultazione pubblica, così come previsto dalla procedura di Vas (Valutazione ambientale strategica). Esaminate le osservazioni e conclusa la procedura, il testo andrà all’approvazione definitiva con decreto del Ministro. Si procederà poi all’insediamento dell’Osservatorio Nazionale, che dovrà garantire l’immediata operatività del Piano, definirà le priorità, individuerà i soggetti interessati e le fonti di finanziamento, oltre che le misure per rimuovere gli ostacoli all’adattamento.

Anche noi come Italy for Climate stiamo raccogliendo le nostre valutazioni sul Piano da sottoporre al Ministero nell’ambito della consultazone pubblica, insieme ai colleghi del Green City Network e a valle del confronto che porteremo avanti con le principali organizzazioni nazionali nel corso del prossimo incontro del nostro Stakeholder Forum sul clima.

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