5 Ottobre 2022
Crisi energetica e crisi climatica
Anche se si potrebbe pensare che la crisi energetica sia cominciata con lo scoppio del conflitto in Ucraina, in realtà la crisi è cominciata molto tempo prima. Da un punto di vista strutturale, un paese come l’Italia, che si affida quasi totalmente a paesi esteri per l’approvvigionamento di energia si trova in una posizione sempre particolarmente precaria. In ogni caso, l’aumento dei prezzi del gas in Europa, iniziato nel 2021, è stato generato da una serie di concause relative allo scoppio della pandemia da Covid-19. Durante le prime fasi della pandemia c’è stato un calo dei consumi senza precedenti: ripresa a viaggiare l’economia a ritmi simili a quelli precrisi gli operatori del settore non sono riusciti a soddisfare gli improvvisi aumenti della domanda. Il prezzo del gas è passato da 20 euro a 200 euro al MWh. La guerra in Ucraina ha contribuito ad esacerbare la già complessa situazione, tantoché i prezzi del gas nell’estate del 2022 sono arrivati anche a 300 euro al MWh.
Come far fronte alla crisi dei prezzi e dell’energia? La risposta è sempre stata una: creare una propria indipendenza. Per farlo in un paese povero di risorse come l’Italia è per forza di cose necessario ricorrere alle energie rinnovabili. Questa stessa strategia è quella che l’Unione Europea ha introdotto da anni e che ha cercato di rafforzare con il Piano Repower EU, che ha fissato degli obiettivi di efficienza energetica e di penetrazione delle rinnovabili anche superiori a quelli presenti precedentemente.
Il motivo vero di questa crisi sta nell’errore di aver legato l’energia, motore di ogni paese, ad un combustibile fossile importato dall’estero. Senza contare che bruciare combustibili fossili ha anche l’effetto collaterale di generare emissioni e aggravare il cambiamento climatico.
Oggi il mercato delle rinnovabili è davvero competitivo e chi ha deciso di fare un investimento qualche anno fa sulle energie rinnovabili, come ad esempio sul fotovoltaico sui tetti, non ha risentito dell’aumento dei prezzi dovuto alla crisi energetica. Il prezzo della produzione di energia da fonte rinnovabile in dieci anni è sceso enormemente, passando dai 600 euro al MWh fino ai 50 euro al MWh dei tempi più recenti: un prezzo che durante la crisi dei combustibili fossili è stato superato persino dal gas!
Tra l’altro, rispetto a 10 anni fa, oltre ad un prezzo inferiore ci sono anche tecnologie più efficienti; quindi, serve meno spazio per produrre la stessa quantità di energia.
Il dato negativo, tuttavia, è che non riusciamo ancora a spingere come dovremmo sull’installazione delle rinnovabili; infatti, stiamo andando troppo lentamente e di questo passo non riusciremo ad incontrare gli obiettivi del Repower EU fissati per il 2030 e per il 2050.
Il contenuto di questo articolo è stato estratto dalla puntata del 5/10/2022 del programma radiofonico “Io, Chiara e il Green”. Ogni mercoledì la conduttrice Chiara Giallonardo intervista un esperto del team di Italy for Climate su temi di attualità legati a clima ed energia. In questa puntata è stato ospite Andrea Barbabella responsabile di Italy for Climate. Puoi riascoltare la puntata su Rai Play Sound.