16 Novembre 2022

L’auto elettrica nella transizione energetica

L’Europa ha deciso che a partire dal 2035 non potranno più essere messe in commercio auto col motore termico. Perché è stata presa questa decisione? Anche se l’obiettivo della neutralità climatica sembra molto distante (2050) in realtà tocca le nostre scelte già oggi. Per arrivare a quell’obiettivo bisogna fare retromarcia, un lavoro di “ingegneria inversa”, che necessariamente richiede una certa quantità di tempo.

In realtà la penetrazione delle macchine elettriche nel parco auto nazionale è già cominciata: ogni anno si vendono circa 100.000 macchine elettriche, alcune di queste non sono “elettriche pure”, ma sono ad esempio ibride o ibride plug-in.

In ogni caso la grande maggioranza delle auto del nostro parco nazionale, costituito da 40 milioni di unità, è rappresentata da macchine dal motore termico, peraltro molto longeve, dal momento che l’età media delle auto è di circa 11 anni. Quindi, anche se dal 2035 non verranno più vendute macchine dal motore convenzionale, si può stimare che fino almeno al 2050 esse continueranno a circolare.

Un tema importante e che preoccupa molti è la questione dei consumi di energia. Come infatti valutiamo le prestazioni di una macchina normale analizzando quanti km facciamo con un litro di benzina, possiamo anche cercare di capire quanti km facciamo con un Kwh di elettricità e analizzare i relativi costi.

Oggi in media riusciamo a fare tra i 6 e gli 8 km per Kwh di carburante, a seconda della percorrenza. Ovviamente il settore delle auto elettriche è ancora tutto da indagare e analizzare perché la ancora relativamente bassa diffusione di quest’ultime non ci permette di avere una solida base di dati di partenza.

La seconda questione riguarda l’alimentazione delle auto elettriche, ovvero, cosa andrà a sostituire la classica pompa di benzina? Chi ha a disposizione un box privato potrà installare la propria colonnina di ricarica nel suo spazio privato. L’alternativa sarebbe quella di cercare colonnine di ricarica pubbliche, che sicuramente si sono molto diffuse nel nostro paese, ma non nelle stesse quantità e agli stessi ritmi degli altri paesi europei. Rischia qui di esserci un problema di “discriminazione”, difatti, oltre a domandare lo sforzo verso la sostituzione del parco auto nazionale, bisognerebbe anche offrire alle persone la possibilità di approvvigionarsi di energia nel modo più comodo ed economico possibile.

L’altro tema sono i costi. Ad oggi sono sicuramente più convenienti i motori tradizionali in termini di costi.
Non solo i costi della vettura, ma anche i costi dell’alimentazione. Ad oggi per fare 10.000/12.000 chilometri l’anno, che sono più o meno quanto una autovettura percorre mediamente annualmente, servirebbero circa 2000 kW, più o meno ciò che produce un pannello fotovoltaico.

Diciamo che la strategia di lungo termine presentata dal governo suggerisce di tagliare drasticamente il parco auto e di arrivare ad una quota pari a circa 24 milioni di auto, che sono poco più di una per famiglia.
Infatti, non guardiamo all’auto elettrica come soluzione, perché comunque c’è un tema di alimentazione: parte dell’energia elettrica prodotta annualmente dovrebbe alimentare l’intero parco auto. Sicuramente gli aspetti positivi riguardano il fatto che non ci sarebbero emissioni atmosferiche di gas di scarto della combustione, pericolosi per la salute umana e che quella energia potrebbe essere prodotta a partire da energia rinnovabile.

Il contenuto di questo articolo è stato estratto dalla puntata del 16/11/2022 del programma radiofonico “Io, Chiara e il Green”. Ogni mercoledì la conduttrice Chiara Giallonardo intervista un esperto del team di Italy for Climate su temi di attualità legati a clima ed energia. In questa puntata è stato ospite Andrea Barbabella responsabile di Italy for Climate. Puoi riascoltare la puntata su Rai Play Sound.

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