20 Novembre 2023
Siamo sicuri che l’aumento delle temperature è causato dall’uomo?
Nella seconda metà dell’Ottocento, alcuni studiosi approfondirono il ruolo che alcuni gas, tra cui vapore acqueo e anidride carbonica, avessero nel riscaldamento dell’atmosfera terrestre. In particolare, il chimico Svante Arrenhius nel 1896 analizzò il legame tra temperatura e quantità di anidride carbonica in atmosfera. Nonostante siano passati più di 130 anni da queste scoperte, ancora oggi alcuni di noi non riescono a non cadere nella tentazione dello scetticismo, che induce a dubitare non solo della reale portata del problema del cambiamento climatico, ma anche delle cause del riscaldamento globale degli ultimi decenni.
Come abbiamo avuto modo di raccontare in una precedente pillola, l’anidride carbonica è un gas ad effetto serra, ossia uno dei gas capaci di trattenere calore in atmosfera. Sappiamo, però, che la quantità di gas serra non è l’unica variabile ad influenzare la temperatura: nella storia del clima sulla Terra hanno infatti avuto un ruolo importante anche altri fattori, del tutto naturali peraltro, come l’attività solare e le variazioni orbitali. Tuttavia, quello che si osserva almeno negli ultimi 800 mila anni è una strettissima correlazione tra concentrazione di CO2 in atmosfera e temperatura terrestre: quando aumenta la prima, aumenta anche la seconda.
E quello che sappiamo è che, a partire dalla rivoluzione industriale, le attività umane hanno introdotto in atmosfera quantità sempre maggiori di anidride carbonica, oltre duemila miliardi di tonnellate secondo l’IPCC, che viene prodotta dal processo di combustione di combustibili fossili quali carbone, petrolio e gas naturale. Questo utilizzo massiccio di combustibili fossili come fonti di energia ha prodotto un aumento della concentrazione di anidride carbonica, passata da meno di 300 parti per milione (ppm) nel periodo 1850-1900 alle 418 di oggi, valore mai toccato almeno negli ultimi 800 mila anni, è da imputare essenzialmente all’utilizzo dei combustibili fossili.
Quale sia il peso del contributo delle attività umane all’aumento delle temperature globali rispetto ad altre cause naturali è ben illustrato da un grafico dell’IPCC. Questo mostra la variazione della temperatura media mondiale (rispetto al periodo pre-industriale) nel caso in cui (linea blu) si considerino solo cause naturali (come l’attività solare o vulcanica) oppure (linea marrone) l’insieme delle cause naturali e di quelle antropiche (ossia l’emissione di gas serra). Se dovessimo prendere in considerazione solo le cause naturali, quelle che nel corso dei millenni e milioni di anni sono state l’unico driver delle variazioni di temperatura nel mondo, non riusciremmo in alcun modo a spiegarci l’aumento delle temperature corrente, che invece trova un senso (perché la linea marrone “copia” quasi completamente quella nera, che rappresenta la temperatura effettivamente misurata) se consideriamo l’immissione di grandi quantità di anidride carbonica, e degli altri gas serra, in atmosfera causate dall’uomo.
Per questo oggi possiamo dire che il cambiamento climatico in corso dipende dell’uomo e, in particolare, dalle emissioni di gas serra a cominciare dalla, ormai per noi ben nota, CO2.