7 Aprile 2022
Stakeholder Forum sul clima di I4C: sbloccare le fonti rinnovabili
Il 29 marzo si è svolto un nuovo appuntamento dello Stakeholder Forum sul Clima di Italy for Climate, la piattaforma dedicata alle principali associazioni e organizzazioni nazionali della società civile nata con l’obiettivo di promuovere il confronto sul percorso di neutralità climatica del Paese.
L’incontro ha affrontato il tema dello sblocco delle fonti rinnovabili in Italia, per conseguire gli obiettivi climatici nel quadro del nuovo framework europeo Fit for 55 e per contrastare l’attuale crisi del settore energetico. In particolare ci si è concentrati su quali siano oggi gli ostacoli allo sviluppo di queste tecnologie e quali le possibili soluzioni per liberarne i potenziali.
Oltre ai contributi degli aderenti al Forum, dopo la relazione introduttiva di Andrea Barbabella, coordinatore di Italy for Climate, l’incontro è stato istruito anche dagli interventi di Andrea Zaghi, Direttore Generale di Elettricità Futura, che ha presentato la loro proposta aggiornata per sbloccare nei prossimi tre anni 60 GW di progetti di impianti rinnovabili, e di Stefano Ciafani, Presidente di Legambiente, che ha presentato l’analisi “Scacco matto alle fonti rinnovabili” che racconta alcuni casi emblematici di progetti delle rinnovabili in Italia e degli ostacoli alla loro realizzazione
LINK ALLA PRESENTAZIONE INTRODUTTIVA A CURA DI ITALY FOR CLIMATE
Durante i lavori è stato condiviso il quadro generale della situazione attuale, e in particolare che:
- le fonti rinnovabili negli ultimi 20 anni hanno avuto una crescita molto sostenuta, trainando il mercato globale dei nuovi impianti soprattutto nel settore elettrico, grazie al deciso crollo dei prezzi che le rende oggi più convenienti delle fonti fossili (in particolare eolico onshore e fotovoltaico);
- nonostante questo, però, il mix energetico complessivo resta ancora dominato per l’80% circa dalle fonti fossili, a livello globale e anche in Italia;
- dal 2014 in Italia le rinnovabili hanno rallentato molto la loro crescita, più che nel resto d’Europa: solo + 3% tra il 2015 e il 2019 in Italia, a fronte di una media UE del 13%;
- La situazione risulta particolarmente critica se confrontata con gli impegni che ci aspettano: secondo la Roadmap per la neutralità climatica elaborata da I4C, da qui al 2030 il consumo di rinnovabili dovrà raddoppiare e soddisfare il 43% della domanda totale di energia (e quasi il 70% nel solo settore elettrico);
- Nel difficile contesto geopolitico attuale, transizione energetica significa anche minore dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili: se ci allineiamo agli obiettivi climatici la quota di fabbisogno energetico coperto da fonti nazionali passerà dall’attuale 23% al 54% entro il 2030.
- Anche l’Unione Europea, con la nuova strategia REPowerEU intende accelerare il percorso di transizione energetica, anticipando il conseguimento dei target Fit for 55, già molto sfidanti, previsti per il 2030.
Tra i principali temi di discussione che sono stati al centro del dibattito:
- alle ultime aste del Gse è stato fissato un prezzo di 65 €/MWh, e questo rende estremamente vantaggioso oggi promuovere le rinnovabili con la stipula di Power Purchase Agreement (cioè contratti di medio periodo a prezzo bloccato), abbassando in modo diretto il prezzo della bolletta;
- i principali ostacoli che impediscono alle rinnovabili di decollare sono di natura burocratica e legati al blocco dei processi autorizzativi, soprattutto da parte delle Soprintendenze regionali e del Ministero della cultura, con cui ci sono numerosi contenziosi in corso;
- i recenti interventi di semplificazione del Governo vanno nella giusta direzione ma sono ancora insufficienti e incompatibili con le tempistiche urgenti per mitigare con le rinnovabili la crisi energetica;
- Secondo Elettricità Futura, organizzazione confindustriale che raccoglie i produttori del settore elettrico, rimuovendo rapidamente questi ostacoli si possono realizzare nei prossimi 3 anni 60 GW di impianti rinnovabili, a costi competitivi e senza incentivi;
- Per riuscirci, dobbiamo dichiarare una emergenza energetica e varare misure eccezionali fra cui: la nomina di un Commissario straordinario; la ridefinizione del ruolo del Ministero della cultura negli iter autorizzativi; la responsabilizzazione dei territori regionali, con il burden sharing;
- Anche se più limitati rispetto al passato, sussistono ancora oggi dei fenomeni di opposizione locale alle rinnovabili, sia riconducibili alla c.d. sindrome Nimby (non nel mio giardino) sia alla sindrome Nimto (non durante il mio mandato elettorale), spesso legati a movimenti ambientalisti territoriali che non sono allineati con le sigle nazionali (Legambiente, WWF, Greenpeace);
- Anche i consumatori giocano un ruolo chiave nella diffusione delle rinnovabili ma c’è molta confusione in merito alle soluzioni di transizione energetica e agli operatori a cui affidarsi; servirebbero standard per accompagnarli nelle scelte e per regolare il mercato degli operatori;
- Anche le PMI sembrano oggi aver ben compreso il ruolo chiave delle misure di transizione energetica per risolvere la crisi e anche mitigare le loro bollette, ma lamentano di strumenti di sostegno dedicati;
Gli stakeholder sono concordi che per liberare definitivamente tutto il potenziale di sviluppo delle fonti rinnovabili manca ancora in Italia una informazione chiara e aggiornata su tutti gli aspetti strategici, economici e sociali che una rapida crescita porta con sé: ricadute economiche e saldo positivo dell’occupazione; vantaggi economici e costi reali degli investimenti (sia per le imprese che per i cittadini); potenziali di sviluppo e di mitigazione della crisi energetica in corso, etc. “smascherando” le opposizioni ideologiche ed i retaggi del passato.
Gli incontri dello Stakeholder Forum sul Clima si svolgono su inviti e coinvolgono i rappresentanti della società civile, insieme ai Promotori di Italy for Climate e ai partner tecnici dell’iniziativa. Gli incontri affrontano di volta in volta questioni sia di carattere generale che di carattere più specifico o settoriale, prendendo spunto dalle proposte di obiettivi climatici e di interventi presenti nella Roadmap per la neutralità climatica di Italy for Climate.
Hanno già aderito al Forum oltre 30 fra le principali realtà associative del panorama nazionale: Legambiente, WWF, Greenpeace, Transport & Environment, Kyoto Club, Coordinamento Free, CGIL, CISL, UIL, Confindustria, Assocarta, CNA, Confartigianato, Confcooperative, Altroconsumo, Adiconsum, ANCE, FIRE, Elettricità Futura, Anev, Fiper, Assoidroelettrica, Assoesco, Green Building Council, ANFIA, UNEM, Assobioplastiche, Coldiretti, Confagricoltura, CIA-Agricoltori Italiani, Global Compact Network Italia, Forum per la Finanza Sostenibile.