16 Giugno 2022
Le rinnovabili riducono la dipendenza energetica dall’estero
Accelerare la crescita delle fonti rinnovabili permetterebbe all’Italia non solo di centrare gli obiettivi climatici, ma anche di ridurre la sua altissima dipendenza energetica dall’estero. Questo non è vero solo in teoria, ma è anche già successo nel nostro Paese, nello scorso decennio.
Tra il 2008 e il 2014, infatti, abbiamo assistito in Italia ad una crescita record per le fonti rinnovabili: la generazione elettrica da fonti pulite, trainata in particolare dall’eolico e dal fotovoltaico, è praticamente raddoppiata, passando da circa 50 Terawattora (TWh) a quasi 120.
In quello stesso periodo la nostra dipendenza energetica (ovvero la quota di fabbisogno energetico nazionale coperta dalle importazioni di fonti energetiche dall’estero) si è ridotta di 7 punti percentuali, un calo mai registrato prima e l’unico che il nostro Paese, negli ultimi trent’anni, è riuscito a conseguire in modo strutturale. Non siamo infatti più tornati ai livelli di dipendenza energetica precedenti al 2008, ma non siamo neanche riusciti, purtroppo, a proseguire sul trend di riduzione. Dal 2014, infatti, le fonti rinnovabili hanno smesso di crescere (nel 2021 la produzione elettrica è ancora ferma a circa 120 TWh) e di conseguenza anche la dipendenza energetica è rimasta stabile, intorno al 77% (doppo il picco, temporaneo, dovuto alla pandemia).
Il motivo della correlazione è in realtà molto semplice: le fonti rinnovabili, oltre ad essere fonti energetiche a zero emissioni, sono anche le uniche che possiamo produrre sul suolo nazionale, perché le fonti primarie che sono sfruttate per produrre energia (sole, vento, acqua) sono gratuite e abbondantemente disponibili sul nostro territorio. Viceversa per le fonti fossili (petrolio, gas, carbone) l’Italia dispone di riserve molto limitate nel sottosuolo, motivo per cui siamo costretti ad importarle dall’estero, in grandi quantità e con alti costi economici, oltre che rischi geopolitici (come stiamo sperimentando in questi mesi con la Russia).
Aumentare le fonti rinnovabili significa ridurre il nostro fabbisogno di fonti fossili, e di conseguenza il nostro bisogno di importarli dall’estero. Abbandonare quanto prima un’economia basata sulle fonti fossili porterebbe al nostro Paese enormi vantaggi non solo in termini economici, ma anche di autonomia energetica: in pochi anni, se acceleriamo davvero la transizione energetica e la crescita delle fonti rinnovabili, potremmo arrivare ad avere più della metà del nostro fabbisogno energetico prodotto sul suolo nazionale.