23 Settembre 2022

Elettrificare le nostre case per azzerare le emissioni

elettrificare caseQuello degli edifici, e in particolare delle case a uso residenziale, è un settore chiave su cui agire se vogliamo azzerare le emissioni, contrastare il cambiamento climatico in corso e ridurre la nostra dipendenza dalle fonti fossili, con tutti i rischi che essa comporta. Come fare? Una delle opzioni possibili, che proprio negli ultimissimi anni, grazie anche allo sviluppo delle tecnologie e alla riduzione dei costi, sta conoscendo una buona diffusione, è quella di convertire la propria abitazione “tradizionale” in una full electric. Vediamo cosa significa e cosa comporta, utilizzando i risultati di uno studio condotto dalla Fondazione sulla città di Verona. 

Partiamo dallo stato dell’arte. È stato calcolato che una abitazione in Italia consumi in un anno circa 1,2* tonnellate equivalenti di petrolio (tep). Per poco meno del 20%, l’equivalente di circa 2.700 kWh,  si tratta dei consumi diretti di energia elettrica necessaria per far funzionare i nostri elettrodomestici e le altre apparecchiature elettroniche o per illuminare gli ambienti. Ma per oltre l’80% si tratta di consumi di natura termica, principalmente per riscaldarci in inverno e, più marginalmente, per cucinare: questi consumi sono soddisfatti in larghissima parte bruciando gas, ogni anno circa 1.000 mc per famiglia. Ciascuno di noi cittadini è dunque responsabile in un anno dell’emissione di circa 3 tonnellate di gas serra, prodotte nelle nostre abitazioni “tradizionali”. 

Cosa succede se sostituiamo la caldaia tradizionale con pompe di calore e i fornelli a gas con piastre a induzione, realizzando una casa completamente elettrificata? Succede che da un lato tagliamo il consumo di circa 1.000 mc di gas ogni anno e dall’altro aumentiamo il nostro fabbisogno annuo di energia elettrica di circa 3.000 kWh. Di tutta questa elettricità, circa la metà la useremo per scaldarci o raffrescarci, poco meno del 30% per alimentare gli elettrodomestici (frigorifero, lavatrice, lavastoviglie etc.), l’11% per l’acqua calda sanitaria e la parte rimanente per cucinare, illuminare gli ambienti e alimentare tutte le apparecchiature elettroniche. Ma visto che gli apparecchi alimentati con l’energia elettrica sono molto più efficienti di quelli alimentati da combustibili fossili, così facendo abbiamo ridotto il consumo di energia di circa il 60%, scendendo attorno a 0,50 tep/anno. In termini di emissioni, immaginando di acquistare tutta l’energia elettrica dalla rete al mix di generazione attuale, abbiamo anche circa dimezzato le nostre emissioni, scendendo poco sotto 1,5 tonnellate di gas serra all’anno.

In realtà, ogni anno che passa, il kWh prodotto in Italia, in primo luogo grazie alla crescita delle fonti rinnovabili, emette sempre meno CO2: pensate nel 2000 per produrre 1 kWh emettevamo in atmosfera 500 gCO2, oggi siamo a poco più della metà ed entro il 2030, se rispetteremo gli impegni europei e faremo nostro l’obiettivo della neutralità climatica, potremo ridurre queste emissioni a circa 50 gCO2. E dopo pochi anni ancora arriveremo a zero. E qui sta forse l’effetto più importante dell’elettrificazione: grazie all’intervento fatto oggi ho dimezzato all’istante le mie emissioni ma, soprattutto, ho trasformato la mia casa in una abitazione “zero carbon ready”, ossia predisposta per diventare automaticamente a emissioni zero grazie alla progressiva crescita delle rinnovabili nel mix produttivo nazionale. Ovviamente nulla mi impedisce di installare sul tetto di casa un bell’impianto fotovoltaico, magari integrato con una piccola batteria domestica, raggiungendo il traguardo emissioni zero oggi stesso.

*consumo effettivo senza la correzione climatica utilizzata per i confronti a livello europeo

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