19 Aprile 2024

PNIEC, verso la versione definitiva – Stakeholder Forum I4C

Lo scorso 11 aprile si è svolto un nuovo appuntamento dello Stakeholder Forum sul Clima di Italy for Climate sul nuovo Piano nazionale energia e clima (PNIEC), dedicato al confronto con associazioni e organizzazioni nazionali, anche in vista della consultazione che si sta svolgendo in Parlamento in queste settimane.

L’incontro dello Stakeholder Forum è stata l’occasione per un nuovo confronto sulla proposta di PNIEC alla luce delle valutazioni espresse dalla Commissione europea, che il Ministero per l’ambiente e la sicurezza energetica dovrà recepire per redigere la versione definitiva, prevista entro il prossimo 30 giugno 2024. 

L’introduzione all’incontro è stata curata da Italy for Climate, che ha delineato il contesto generale e sintetizzato i punti principali dell’assessment della Commissione europea.

Andrea Barbabella – Introduzione e sintesi della valutazione UE sulla proposta di PNIEC | LINK ALLA PRESENTAZIONE

L’incontro ha visto la partecipazione di Enrico Bonacci, Esperto della segreteria tecnica del Ministero, che ha illustrato il lavoro con cui il Governo sta procedendo in questi mesi per rivedere il documento e rispondere alle richieste avanzate dalla Commissione europea, partecipando al dibattito con le organizzazioni del Forum. Bonacci ha ricordato come i due aspetti più rilevanti su cui sono state richieste integrazioni da parte della Commissione europea riguardino in generale le emissioni del settore non ETS (ovvero relativi a edifici, trasporti e agricoltura) e i consumi finali di energia: in entrambi i casi gli obiettivi avanzati dalla proposta di PNIEC sono risultati insufficienti e dovranno essere rivisti al rialzo così come le stesse policy e misure, giudicate poco dettagliate o inadeguate. Questo ha portato il Ministero a concentrarsi sui due settori più coinvolti, ovvero gli edifici e i trasporti. Per entrambi sono stati avviati tavoli interministeriali per individuare misure aggiuntive e modalità di incentivazione e supporto al percorso di decarbonizzazione, oltre che per valutare gli impatti sul territorio nazionale dei recenti aggiornamenti normativi a livello UE (fra cui la direttiva cd. case green, appena approvata).

Come spesso accade, specie per documenti così estesi, le considerazioni emerse nel dibattito sono risultate variegate. Per quanto riguarda le questioni generali, diversi commenti si sono concentrati su alcuni aspetti di metodo, fra cui in primo luogo, l’approccio generale con cui si sta redigendo questo piano, di tipo bottom-up, che fissa gli obiettivi a partire dalle misure e dagli interventi programmati, rischiando così – come evidenziato dalla Commissione stessa – di portare ad obiettivi poco ambiziosi e risultati appena sufficienti, quando in realtà ci sarebbe convenienza anche economica a fare di più; potrebbe essere questo il caso, ad esempio, degli obiettivi posti sulle rinnovabili elettriche. In secondo luogo, è stato da più parti richiamato lo scarso coinvolgimento attivo delle organizzazioni e degli stakeholder di settore sui vari tavoli (sia in generale nel percorso del PNIEC e sia nello specifico in quelli interministeriali avviati in queste settimane su edifici e trasporti), ragione per cui per molte organizzazioni questo appuntamento dello Stakeholder Forum sul PNIEC è stato di fatto il primo momento di confronto diretto con il Ministero sul tema.

Durante il confronto con gli aderenti allo Stakeholder Forum e i promotori di Italy for Climate sono emerse in merito PNIEC diverse riflessioni, sia generali che specifiche su alcuni settori. In particolare, alcuni degli spunti emersi hanno riguardato i seguenti aspetti.

  • Con riferimento agli edifici, uno dei settori su cui si sta concentrando maggiormente la revisione del PNIEC, è stato mostrato apprezzamento per la proposta, da parte del Ministero, di istituire uno schema unico di detrazione fiscale, per uniformare i bonus esistenti e collegare il contributo ai risultati di decarbonizzazione effettivamente raggiunti.
  • Con riferimento ai trasporti, il secondo settore protagonista di questa revisione, è stata ribadita la necessità (condivisa anche dal Ministero) di concentrarsi innanzitutto sulla riduzione della domanda di mobilità privata, per la quale mancano però proposte convincenti e anche stanziamenti adeguati, oltre che sulla crescita della mobilità elettrica.
  • Nello specifico con riferimento all’auto elettrica, le posizioni espresse si sono divise fra chi ritiene che l’obiettivo previsto (6 milioni di auto elettriche circolanti al 2030) sia troppo ambizioso e chi invece che lo sia troppo poco, con il Ministero che ha sottolineato come la traiettoria prevista per raggiungere il target sia in ogni caso non lineare e preveda una maggiore crescita soprattutto nella seconda metà del decennio.
  • Con riferimento all’elettrificazione, è stato ricordato come questo sia un perno fondamentale del processo di decarbonizzazione del Paese in tutti i settori, molto utile per sfruttare la crescita delle rinnovabili elettriche e per accelerare la riduzione delle emissioni non-ETS, su cui la sfida per l’Italia appare particolarmente ardua.
  • In conseguenza al punto precedente, particolare attenzione è stata prestata alle prospettive avanzate dal PNIEC con riferimento al riscaldamento degli edifici, in cui secondo alcuni le pompe di calore risultano troppo limitate mentre invece il consumo di gas risulta ancora rischiosamente elevato;
  • Con riferimento alla scarsa considerazione del PNIEC rispetto alle emissioni non energetiche, è stata nuovamente ribadito il ruolo troppo limitato del settore agricolo: pur contribuendo oggi alle emissioni nazionali meno di altri settori (con un peso pari a circa il 10%) e soprattutto con emissioni non energetiche, si tratta di un settore chiave per la decarbonizzazione anche in ottica di integrazione fra politiche di mitigazione e politiche di adattamento. In particolare, oltre alla mancanza di obiettivi di decarbonizzazione del settore stesso, è stata lamentata la pressoché totale assenza di una politica chiare di gestione del patrimonio forestale e dei suoi molteplici possibili contributi in termini di produzione di materiali ed energie rinnovabili così come di aumento della capacità di assorbimento di carbonio dall’atmosfera.

 

Gli incontri dello Stakeholder Forum sul Clima si svolgono su inviti e coinvolgono i rappresentanti della società civile, insieme ai Promotori di Italy for Climate e ai partner tecnici dell’iniziativa. Gli incontri affrontano di volta in volta questioni sia di carattere generale che di carattere più specifico o settoriale, prendendo spunto dalle proposte di obiettivi climatici e di interventi presenti nella Roadmap per la neutralità climatica di Italy for Climate.

Hanno già aderito al Forum oltre 30 fra le principali realtà associative del panorama nazionale: Legambiente, WWF, Greenpeace, Transport & Environment, Kyoto Club, Coordinamento Free, CGIL, CISL, UIL, Confindustria, Assocarta, CNA, Confartigianato, Confcooperative, Altroconsumo, Adiconsum, ANCE, FIRE, Elettricità Futura, Anev, Fiper, Assoidroelettrica, Assoesco, Green Building Council, ANFIA, UNEM, Assobioplastiche, Coldiretti, Confagricoltura, CIA-Agricoltori Italiani, Global Compact Network Italia, Forum per la Finanza Sostenibile.

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